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Rimini, sindacati chiedono estensione Protocollo Sierovac alle Forze dell’Ordine

I Segretari Provinciali USIC (Unione Sindacale Italiana Carabinieri) e USIP (Unione Sindacale Italiana Poliziotti) di Rimini chiedono a gran voce che il protocollo di “sieroprevalenza post vaccinazione anti SARS CoV-2″ di cui è promotrice l’ASL Romagna e attuato nei confronti del personale sanitario possa essere esteso anche al personale delle Forze dell’Ordine che prestano servizio nella Regione.

“Come ben tutti sappiamo, a seguito della pandemia che ha colpito duramente questa nazione, il personale delle forze dell’ordine di ogni ordine e grado, veniva sottoposto facoltativamente, come prevede il piano vaccinale governativo, alla profilassi anticovid sars-cov 2 al fine di tutelare la propria persona e i cittadini con cui i predetti quotidianamente entrano in contatto”, dichiarano dalle segreterie provinciali di Rimini dell’Unione Sindacale Italiana Poliziotti e dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri.

“Le recenti notizie pubblicate dai vari mass media e dalla stessa AIFA, riportavano che tra le varie tipologie di vaccini esistenti ognuno agisce in modo differente alla neutralizzazione del virus, ma l’aspetto che ha suscitato più perplessità nel comparto e che alcuni di questi stessi vaccini venivano prima bloccati dallo stesso ente e successivamente ripristinati. Sappiamo che con tale screening è possibile valutare la percentuale e la durata della immunità umorale post vaccinale e vista l’importanza soggettiva di conoscere la propria situazione immunologica, sarebbe un ottimo incoraggiamento per il personale refrattario a sottoporsi all’immunizzazione”.

“A tal proposito riteniamo opportuno che i vertici delle nostre Amministrazioni (Questore e Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri ) si facciano promotori nell’interessare i responsabili dell’ASL anche attraverso il signor Prefetto, affinché venga esteso a tutti gli operatori delle Forze di Polizia in servizio nella Provincia l’esame di sieroprevalenza”.

“Nel contempo auspichiamo che il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e il Signor Prefetto da sempre vicino agli uomini e alle donne in divisa, diano concreto sostegno alla nostra richiesta, per fare in modo che tale specifico screening sia reso fruibile a tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine. Sicuramente facendo fronte comune si può vincere questa dura battaglia in cui è a rischio il bene primario per eccellenza: la salute”, concludono.

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