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Rimini, con il “Simon Boccanegra” la grande opera lirica è tornata in città

Dopo la fastosa inaugurazione di domenica 28 ottobre nella serata di lunedì 10 dicembre è stata scritta un’altra pagina importante della nuova vita del Teatro Galli. Una data che segna importanti riconquiste per  la vita culturale e artistica della città di Rimini, avvenute entrambe sulle sulle sinfonie del Simon Boccanegra di diretto dal maestro russo Valery Gergiev. 

La prima – simbolica – è il ritorno di Giuseppe Verdi  a Rimini  -che il Teatro Galli lo aveva inaugurato nel 1857 rappresentandovi per la prima volta l’Aroldo – la seconda – e qui parliamo di un nuovo inizio – è il ritorno dell’opera lirica in un teatro cittadino, che proprio nel vecchio Teatro, quello che crollò sotto le bombe alleate nel 1943 aveva trovato spazio per l’ultima volta.  Per la cronaca l’opera è in replica questa sera, martedì 11 dicembre.

Valery Gergiev è direttore d’Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo . Il “Simom Boccanegra” è un’opera di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave rivisto da Arrigo Boito, tratto dal dramma eponimo di Antonio García Gutiérrez. La regia è di Andrea de Rosa, i costumi di Alessandro Lai e le luci di Pasquale Mari.  Nello specifico, si tratta di una coproduzione del Teatro La Fenice di Venezia e Teatro Carlo Felice di Genova.

Di 6 minuti e 58 secondi l’applauso tributato nella serata di ieri l’applauso tributato dal pubblico del Galli per Gergiev.

 

Doveva esserci anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarellla, che ha voluto annullare la visita in segno di rispetto per le vittime di Corinaldo. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha voluto tributare i morti della sciagura con un discorso dedicato e un minuto di silenzio precedente all’inizio dello spettacolo.  Diverse le sedie vuote in platea e si dice che qualcuno abbia deciso di disdire all’ultimo momento la propria presenza dopo aver saputo della scelta del Capo dello Stato di non venire a Rimini. E va detto che spettacolo andato in scena ieri e in programma questa sera al Galli, di livello certo non inferiore a quello inaugurale – la rappresentazione in forma semiscenica de La Cenerentola di Gioacchino Rossini interpretata da Cecilia Bartoli – non ha attirato grande affluenza di pubblico in Piazza Cavour, dove era stata predisposta la diretta con tanto di proiezione su un telo allestito sulla facciata del Teatro.

In platea sedevano il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il primo cittadino di Cesena Paolo Lucchi, il senatore pentastellato Mirco Croatti, Assessori, consiglieri comunali riminese, il prefetto Alessandra Camporota, il Questore Maurizio Improta, la presidente di AirAriminum Laura Fincato,  lo scrittore Enrico Brizzi,  la vedova di Tonino Guerra, Lola, e la vedova di Lucio Battisti Grazia Letizia Veronese. Presenti ancheFrancesco Moretti, Andrea Sarti, Daniele Cicogna e Andrea Vanzolini,dipendenti del Camping Maximum di Miramare, che ha da poco chiuso i battenti per decisione del proprietario che altri non è se non il direttore d’orchestra Valery Gergiev. Decisione ovviamente amara per chi come loro ha passato anni a lavorare nel camping riminese. Nessuna contestazione è andata comunque in scena al Teatro, anzi in una lettera alla nostra redazione i dipendenti hanno specificato di aver assistito all’intera rappresentazione, “partecipando insieme al pubblico con i nostri applausi dall’inizio alla fine: l’unica cosa da fare di fronte ad artisti di tale portata, nella cornice di una serata storica come quella di ieri per la nostra città”. In precedenza avevamo riportato in questo articolo la notizia – rivelatasi poi falsa – secondo cui i dipendenti del Camping Maximum si sarebbero astenuti dall’applaudire Gergiev.

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