Vanno al semiologo Paolo Fabbri (Rimini 1939) e allo scrittore Marco Missiroli (Rimini 1981) i Sigismondo d’Oro 2019. La consegna del riconoscimento civico avverrà nel corso della cerimonia del “Saluto di Fine anno” al Teatro Galli.
La motivazione
“Fabbri e Missiroli, due intellettuali di generazioni diverse, che hanno riflettuto da visioni e prospettive eterogenee sul tema dei segni, della parola e delle cose definite dalle parole. La capacità cioè di afferrare il significato oltre la superficie di quanto accade nella società e nelle relazioni tra persone attraverso l’esercizio della conoscenza, del confronto aperto, della creatività. Alla vigilia del 2020, l’anno del centenario della nascita di Federico Fellini, immortale autore del ‘tutto s’immagina’, il Sigismondo d’Oro sottolinea l’importanza e la necessità di uno sguardo differente sulle cose, utilizzando le parole, leggendo i segni, per interpretare una società sempre più complessa ma proprio per questo bisognosa come non mai della relazione tra persone e tra idee. Come Rimini, città in cambiamento, alla ricerca di una nuova via oltre l’immobilismo, la superficie e la convenienza, Paolo Fabbri e Marco Missiroli nella loro vita hanno dimostrato e dimostrano l’assoluto bisogno di una visione non convenzionale del presente e della realtà, onorando ogni giorno la natura stessa del lavoro intellettuale”.