A Rimini succede anche questo. Il titolare del Centro Nautico n. 39/A antistante al Bagno n. 93 chiedeva al Comune di Rimini, ad inizio della stagione balenare, l’autorizzazione allo spostamento del corridoio d’atterraggio/partenza dei natanti, precedentemente ubicato nello specchio d’acqua tra i Bagni 94/95 –tratto di spiaggia libera- , per posizionarlo davanti alla propria postazione.
Si apriva un procedimento amministrativo che coinvolgeva, in qualità di controinteressato, anche il titolare dello stabilimento balneare n. 93. Il Comune di Rimini, sentita la Capitaneria di Porto e valutate situazioni similari di altro Centri Nautici che hanno il “corridoio di lancio/atterraggio” avanti la propria postazione, concedeva l’autorizzazione a tale spostamento.
Contro tale provvedimento il bagno 93 è ricorso al TAR EMILIA-ROMAGNA ( assistito dagli avvocati A. Mussoni e D. Morri) chiedendo la misura cautelare della “sospensiva” del provvedimento impugnato. Resistevano il Comune di Rimini (Avvocati M.A. Fontermaggi e B. Ricci) e il titolare del Centro Nautico ( Avvocato R. Biagini).
L’udienza per la discussione della sospensiva era fissata per il giorno 30 Luglio scorso., ma il ricorrente 4 giorni prima, ha rinunciato alla richiesta della pronuncia cautelare chiedendo la riunione con la trattazione del merito.
Si dice che abbia pesato in tale decisione di rinuncia la valutazione dell’eccezione preliminare della difesa del “Centro Nautico”, il quale riteneva non legittimato a ricorrere il “concessionario balenare” vista la scadenza della concessione e la non conformità delle proroghe (in particolare dell’ultima che ne estende la durata al 2034) all’ordinamento euro-unitario, la giurisprudenza ha confermato in abbondanza e continua a confermare.
Se il TAR BOLOGNA avesse preso in esame, anche in sede di “sospensiva” tale eccezione pregiudiziale pronunciandosi sul punto, ciò poteva risultare un precedente importante ad effetto boomerang per i concessionari demaniali marittimi.
