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Il Rimini si aggiudica la Coppa Italia ai rigori

Non sono bastati i due tempi regolamentari e altri trenta minuti di supplementari per assegnare la Coppa Italia Eccellenza Emilia-Romagna. Ma i calci dirigore ad oltranza (un errore per parte), determinante la parata di Scotti sul tiro di Ziliani.

Un brutto Rimini (che ha giocato l’ultima parte della gara in dieci uomini) non è riuscito ad imporre il proprio gioco contro un Rolo determinato, fisico e, probabilmente,  con maggior voglia di correre, anche se qualche buona azione è stata sprecata. Il Rolo, da parte sua, può recriminare su un goal annullato per un fuori gioco molto dubbio.

Rolo – Rimini 4-5 (dopo i calci di rigore)

Rolo:

Accialini, Ziliani, Casarano, Visioli, Vincenzi, Faraci, Pilia (95° pts Arrascue), Borghi, Bellesia, Terranova, Rizvani. A disp.: Mantovani, Montipo, Negri, Ceci, Cacitti, Odoro. All. Ferraboschi

Rimini: 

Scotti, Giua, Carnesecchi (107° sts Valeriani), Nanni, Righini, Bacchiocchi, Fabbri (66° st Signorini), Contarini, Valori, Ricchiuti (87° st Buonaventura), Arlotti. A disp.: Mignani, Gabrielli, Mani, Moretti. All. Mastronicola.

Arbitro:

Negrelli di Finale Emilia.

Assistenti:

Facchini di Bologna

Ravaioli di Forlì.

Reti:

Ammoniti: 

Casarano, Fabbri, Giua, Valori, Arlotti, Visioli.

Espulsioni: 104° pts Contarini.

I rigori

Righini (Rimini) 0-1

Terranova (Rolo) 1-1

Valeriani (Rimini) 1-1 (rigore parato di Accialini)

Vincenzi (Rolo) 2-1

Bacchiocchi (Rimini) 2-2

Borghi (Rolo) 2-2 (rigore fuori)

Valori (Rimini) 2-3

Arrascue (Rolo) 3-3

Bonaventura (Rimini) 3-4

Bellesia (Rolo) 4-4

Arlotti (Rimini) 4-5

Ziliani (Rolo) 4-5 (parata da Scotti)

La Coppa Italia dilettanti

La vincitrice della Coppa Italia Dilettanti ha il diritto di partecipare al campionato di Serie D dell’anno successivo, rendendo il trofeo la coppa nazionale più appetibile dopo quella maggiore.

Alla Coppa Italia Dilettanti partecipano le diciannove squadre vincitrici le fasi regionali. Nel primo turno le società sono divise in tre gironi triangolari e cinque accoppiamenti secondo questo schema fisso e numericamente diseguale:

1 da 6 gironi d’Eccellenza: Liguria – Lombardia – Piemonte;

2 da 4 gironi d’Eccellenza Friuli-Venezia Giulia – Veneto – Trentino-Alto Adige;

3 da 4 gironi d’Eccellenza:Emilia-Romagna – Toscana;

4 da 2 gironi d’Eccellenza:Marche – Umbria;

5  da 3 gironi d’Eccellenza:Lazio – Sardegna;

6 da 2 gironi d’Eccellenza: Abruzzo – Molise;

7 da 4 gironi d’Eccellenza: Basilicata – Campania – Puglia;

8 da 3 gironi d’Eccellenza:Sicilia – Calabria.

Accedono alla fase successiva le squadre vincitrici del rispettivo triangolare e delle sfide d’andata e ritorno. Va sottolineato che, nei triangolari, nella seconda giornata riposerà la squadra che avrà vinto la prima gara o, in caso di pareggio, quella che avrà disputato la prima gara in trasferta, nella terza giornata giocheranno le squadre che non si sono incontrate in precedenza. Nelle gare ad abbinamento, invece, risulterà vincente la squadra che nei due incontri avrà segnato il maggior numero di retiione dei ricorrendo, in caso di parità, alla regola dei goal fuori casa, e permanendone la necessità, l’immediata esecuzione dei calci di rigore.

Le otto squadre qualificate vengono abbinate con criterio di prossimità geografica nelle sfide dei quarti di finale e delle semifinali, concedendo per principio il vantaggio del ritorno in casa alla squadra che sia l’unica delle due a non averne usufruito nel turno precedente, o procedendo a sorteggiarlo negli altri casi. Anche in questi turni è prevista la regola dei gol fuori casa e la possibilità dei calci di rigore.

La finale viene disputata in campo neutro, generalmente allo Stadio Flaminio di Roma.

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