“Apprendiamo dalla stampa locale che la giunta comunale ha avviato una progettualità quinquennale sul tema delle case della salute.
Già 5 anni fa – scrive Sergio Valentini, candidato Sindaco di Rimini in comune – ponemmo il tema della Case della Salute al primo posto della nostra proposta programmatica, con un programma avanzato che si è rivelato di disarmante attualità durante la pandemia.
Il Partito Democratico dovrebbe riconoscere la validità della nostra proposta e fare mea culpa per aver contribuito per anni a ridurre i posti letto nelle strutture ospedaliere.
Sui tagli dei posti letto – prosegue Sergio Valentini – sono stati pagati i premi di produzione ai dirigenti.
Durante la pandemia, la carenza di posti letto ha portato la regione a convenzionare con procedure d’urgenza e poco trasparenti numerose strutture private che hanno lucrato (percependo denaro pubblico) sulla pandemia.
Abbiamo condotto una battaglia delle idee, e con orgoglio prendiamo atto di aver creato un’egemonia di pensiero sul tema.
Con almeno 5 anni di ritardo il tema della Case della Salute viene affrontato oggi anche da forze politiche da noi distanti.
Chiediamo che il progetto in questione non sia quinquennale, né diventi (come temiamo) uno slogan da campagna elettorale.
Non abbiamo bisogno di nuovi poliambulatori ma di presidi strutturati e di quartiere con centri per la salute mentale e consultori (senza all’interno i medici obiettori o le associazioni antiabortiste).
Chiediamo strutture articolate, in cui sia possibile anche effettuare delle degenze di breve periodo, e dove le cure di prossimità coinvolgano il territorio e la comunità.
Il nostro programma – conclude Sergio Valentini, candidato sindaci di Rimini in Comune – propone un forte potenziamento dei servizi domiciliari, sia per gli anziani che per gli invalidi, un supporto psicologico ai caregiver è indispensabile.
Rilanciamo la nostra proposta per realizzare una casa della salute in ogni quartiere e rilanciamo la proposta di un controllo popolare chiedendo l’istituzione di commissioni di controllo in cui la cittadinanza abbia rappresentanza e voce in capitolo.
Vigileremo con attenzione sul percorso senza retrocedere di un passo dalla nostra proposta”.