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Rimini: sabato al Museo Grazia Nardi presenta “Bonviaz”. Il libro delle voci

Presentazione, all’interno della rassegna “Le radici della memoria”, sabato prossimo, 19 novembre, alle 17, presso la sala del Giudizio del Museo della Città, del volume di Grazia Nardi “Bonviaz – Cronache famigliari dalla Rimini del dopoguerra”.

L’autrice dialogherà con Piero Meldini.

Dalla nota di Piero Meldini:

Detti, proverbi, sentenze, motti, facezie, epiteti, frasi fatte non di rado, col passare degli anni, il progressivo abbandono dell’uso ha portato a smarrirne il significato. Chi diceva così? E quando? E perché? Non ce lo ricordiamo più.

Bonviàz, che fa seguito al felicissimo esordio di Armidiè, intende proprio restituire un contesto ai modi di dire che Grazia Nardi ha ascoltato quand’era bambina e archiviato nella sua memoria. Il contesto è quello, concreto e peculiare, di una famiglia dialettofona di modesta condizione che negli anni Cinquanta e Sessanta abitava nel centro storico di Rimini, e sto parlando, ovviamente, della sua famiglia. Ripercorriamo così le precise circostanze in cui si usava questo o quel detto, e da quale membro della famiglia di preferenza, e con quali intenzioni e sfumature.

Se quello dei modi di dire era un patrimonio comune a chi parlava in dialetto, ogni famiglia, d’altro canto, aveva il proprio repertorio, più o meno ricco, che coincideva solo in parte con quello delle altre e che poteva confondersi, in qualche caso, con ciò che Natalia Ginzburg ha chiamato “lessico famigliare”, patrimonio cioè di una sola famiglia. A questo si attingeva per commentare i casi della vita e definire il prossimo”.

Questo è un libro di voci: le voci degli uomini e delle donne, le voci del mercato e dei mestieri, le voci delle strade e le voci della casa: la voce della nonna, quella del padre, ma innanzi tutto la voce della madre Elsa, la persona con la quale Grazia ha avuto – e conserva – un legame assolutamente speciale e che è in qualche modo la coautrice, oltre che la dedicataria, dei suoi libri. Sono le voci di quanti – ed erano la grande maggioranza dei riminesi – parlavano in dialetto. Leggendo Bonviàz sentiamo risuonare ancora queste voci, ciascuna col proprio timbro, la propria inflessione, la propria cadenza, quella che noi riminesi chiamiamo gnòrgnia.

È seguendo queste voci che Grazia Nardi – e noi con lei – è tornata nuovamente alle radici, a quel mondo povero e senza istruzione, ma con una gran voglia di risollevarsi e una sconfinata fiducia nel futuro, per cui è forse sbagliato provare nostalgia, ma che sarebbe colpevole dimenticare, perché è da lì che veniamo e, bene o male, siamo quel che siamo”.

 

Questi i prossimi appuntamenti della rassegna:

Sabato 26 novembre – Sala del Giudizio, Museo della Città

Se ci fosse un po’ di silenzio – Sguardi felliniani di Ernesto Venturini;

 

Sabato 10 dicembre – Sala del Giudizio, Museo della Città

Kwèl k a vói – poesie di Carlo Rusconi.

 

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