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Rimini. Ruota Panoramica. E’ scontro tra difesa ed accusa. Rinviata la sentenza al 22 luglio

Il processo per i tre indagati per l’installazione della ruota panoramica di Rimini che doveva concludersi, con la sentenza di primo grado, oggi, è stato rinviato al 22 luglio alle ore 10. Il rinvio è stato concesso su richiesta del Pubblico Ministero Stefano Celli dal Giudice Vinicio Cantarini per permettere di acquisire  ulteriore documentazione.

La seduta odierna, 21 giugno, doveva servire per la sentenza.

Il Pm Stefano Celli ha deciso di replicare alle arringhe difensive degli avvocati Vittorino Cagnoni e Maurizio Ghinelli  che avevano, ampiamente dimostrato, documenti alla mano, nella seduta del 10 giugno,  che non vi era stato nessun reato di abuso d’ufficio. La linea difensiva degli avvocati del dirigente comunale, ora in pensione, Remo Valdisserri ha dimostrato che non vi era nessuna volontà di privilegiare qualcuno nell’installazione della ruota panoramica.

In particolare, ha sostenuto la difesa, il dirigente all’urbanistica di allora, Alberto Fattori,  aveva chiesto anche un parere legale al consulente di urbanistica  esterno del Comune di Rimini proprio per produrre un atto amministrativo corretto.

Circostanza confermata dallo stesso architetto Alberto Fattori in deposizione durante le udienze del processo ed altri dirigenti del Comune di Rimini.

Il PM Celli, nella sua arringa di replica al collegio di difesa,  ha messo in discussione l’esistenza del parere da parte del consulente esterno o comunque ha anche ipotizzato che il parere sia stato scritto dopo l’apertura dell’indagine.

La difesa rappresentata dagli avvocati Maurizio Ghinelli e Vittorino Cagnoni,  cui spetta l’ultima parola in un procedimento giudiziario ha risposto ai dubbi ed insinuazioni della Procura in modo netto. Non solo si sono anche impegnati a produrre la documentazione contestata.

Il giudice Cantarini ha concesso questa proroga per avere tutti gli elementi per decidere. Ricordiamo che la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a 10 mesi di reclusione per Remo Valdisserri, due mesi Massimo De Carlo e quattro mesi per Walter Giovagnoli.

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