La procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per tre indagati per l’istallazione della ruota panoramica di Rimini. Si tratta di Remo Valdisserri, dirigente del Comune di Rimini, ora in pensione, difeso dagli avvocati Vittorino Cagnoni e Maurizio Ghinelli, Massimo De Carlo, legale della società «The Wheel» (difeso dall’avvocato Giancarlo Pasini) e Walter Giovagnoli (difeso dell’avvocato Giancarlo Migani), un tecnico che ha lavorato per la società “The Wheel”.
Si tratta di una storia tutta italiana o meglio tutta riminese. Tutto nasce nel 2014 quando la ruota panoramica rimane installata per più di sei mesi. Stando alle indagini, la ruota è stata inizialmente allestita con un permesso per “opera precaria” della durata di 6 mesi (come da legge regionale) e con un’autorizzazione per spettacolo itinerante alla stregua di quelle rilasciate per i circhi.
Il problema è sorto nel momento in cui è stata avanzata la richiesta di permanenza della ruota anche oltre l’estate. Una materia su cui ci sono comunque rari precedenti giuridici specifici e orientamenti diversi. Proprio per non voler lasciare nulla al caso è stato richiesto un parere, da parte dei tecnici del comune, ad un esperto di normativa edilizia, sono stati contattati i Comuni che hanno sul loro territorio attrazioni. Alla fine è prevalso l’orientamento che con la ruota in pianta stabile a piazzale Boscovich serve il permesso a costruire.
Così, una nuova delibera rilascia il permesso a costruire “a termine”, in deroga agli strumenti urbanistici, per interesse pubblico, in sanatoria per la permanenza del manufatto (la ruota, ndr). Secondo la Procura nella documentazione a corredo della delibera non sarebbe motivato l’interesse pubblico. Non solo. Secondo la Procura il piano regolatore di Rimini non prevede installazioni sul porto canale (con destinazione viabilità), dove, invece, la Ruota è stata montata.
Di parere opposto i legali di Valdisserri che sostengono che la ruota panoramica di Rimini essendo entrata nel panorama di Rimini e per molti aspetti diventata anche simbolo della città è di interesse pubblico.
I capi di imputazione per gli indagati vanno dall’abuso edilizio all’abuso d’ufficio al falso.
Ora il confronto-scontro legale si sposta davanti al Gip Vinicio Cantarini nell’udienza preliminare che si terrà nel mese di marzo. Si tratta sicuramente di un caso che farà scuola a livello nazionale. Dove finisce lo spettacolo viaggiante ed inizia la necessità dei permessi di costruire per ruote panoramiche, circhi stabili e luna park permanenti. Ed anche quando vi è l’interesse pubblico per queste attrazioni.