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Rimini, Rufo Spina (Forza Italia): “Legge anti-omofobia barzelletta per placare istinti LGTB”

Il consigliere comunale di Forza Italia Carlo Rufo Spina annuncia: “Anch’io sarò in piazza sabato 11 luglio per manifestare contro l’introduzione dello psicoreato dal sapore orwelliano che la sinistra giacobina vorrebbe introdurre attraverso il DDL Zan-Boldrini-Scalfarotto”.

“Risulta infatti inconcepibile – prosegue il consigliere comunale di Rimini – come nel 2020 si tenti seriamente di introdurre un reato di pensiero, sfumato e del tutto interpretabile, che punisce, a seconda dei casi, con la reclusione fino a un anno e sei mesi e con la multa fino a 6.000 euro oppure con la reclusione da sei mesi a quattro anni non chi commette singoli atti di violenza oppure causa danni o azioni materiali contro qualcuno ma semplicemente chi “istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi collegati al genere e all’orientamento sessuale o all’identità di genere”.

“Chi dice infatti cosa sarebbe un “atto di discriminazione” penalmente punibile? Il singolo? Le associazioni LGBT? oppure l’arbitrio del giudice? No perchè in teoria la pretesa punitiva dello stato si dovrebbe fondare sulla c.d. “determinatezza” della disposizione penale, che in questo caso manca: dovrebbe essere la legge a spiegare minuziosamente cosa si intenda come “atto di discriminazione”. E il DDL volutamente non lo spiega, lasciando come sempre l’arbitrio al Giudice (anche a costo di risultare incostituzionale)”.

“La proposta è quindi una ridicola barzelletta confezionata solo per placare, alle spalle dei cittadini e dei diritti delle persone e dei minori, gli istinti primordiali delle associazioni LGBT organiche alla compagine governativa.
Nel dubbio infatti obbligherà chiunque ad evitare ogni discorso scomodo e potenzialmente divisivo, pena la possibilità di incorrere nel reato. Il nuovo pensiero unico determinerà che certi argomenti non potranno più far parte del dibattito pubblico, in quanto non potranno nemmeno essere “pensati”. In teoria il sottoscritto non potrà più affermare la propria contrarietà alla pratica abominevole e criminale della maternità surrogata, in quanto rappresentante una grave forma di sfruttamento e schiavismo della donna posta in stato di povertà e concretizzante una vera e propria compravendita di esseri umani, perchè una qualsiasi associazione o singolo che pensa diversamente potrebbe legittimamente denunciarmi per “atto di discriminazione”. Pura follia da stato totalitario! Anche noi come gruppo consiliare diciamo quindi no a questa legge liberticida e orwelliana, auspicando anzi che tutti i residui reati d’opinione siano definitivamente espunti dall’ordinamento penale. E saremo in piazza sabato e sempre per affermare i nostri principi e la massima tutela dei diritti umani delle persone e dei bambini”, conclude Carlo Rufo Spina

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