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Rimini riciclona o sciattona? La raccolta differenziata dei rifiuti in numeri e opinioni

La provincia di Rimini è al 25° posto  tra i territori più virtuosi sul fronte della raccolta differenziata. Lo certifica una analisi del Sole 24 ore, riferita al 2015, incentrata sulla produzione e il riciclo dei rifiuti e che compara le 110 province italiane.

Stando ai numeri raccolti da Infodata, infatti, Rimini fa segnare una percentuale di raccolta differenziata pari al 59,35%, oltre sei punti in più rispetto alla media regionale, che arriva a 53%.

Nello specifico, ogni cittadino del territorio riminese differenzia 449,7 kg di rifiuti all’anno a fronte di una produzione di rifiuti urbani di 757,8 kg per abitante.

Numeri quindi che evidenziano come Rimini abbia una forte capacità di differenziare, in linea con le regioni del nord est più ‘riciclone’ rispetto al resto del Paese.

Ma come vivono i riminesi la raccolta differenziata? Quanto ci dedicano? Si ritengono informati?

Lo abbiamo chiesto con il sondaggio di questa settimana.

Iniziamo con quanti cittadini fanno la raccolta differenziata.

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Come si vede non vi è nulla da commentare. Oltre il 98% è impegnato a differenziare.

Dato alto? Possibile che sia “drogato” dal politicamente corretto. Dire che non si fa raccolta differenziata, nelle nostre realtà, è anacronistico. Tuttavia il dato non si discosta molto dalla realtà se confrontato con i numeri della raccolta differenziata a Rimini.

Ma cosa si differenzia di più?

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Anche in questo caso, poche le sorprese.
Carta, plastica e vetro ai primi posti con oltre il 95%. Segue l’umido e ultimo le pile scariche. Su quest’ultimo aspetto incide sicuramente la collocazione dei contenitori di raccolta che si trovano solo in alcune attività commerciali. Proprio per questo motivo un dato che tocca quasi il 50% non è disprezzabile.

Ma dove si tengono contenitori per la differenziata in casa? Aspetto solo apparentemente banale. Per differenziare servono più contenitori e quindi più spazio che molte volte non c’è.

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Come si nota terrazzo e cucina sono i luoghi preferiti per differenziare. A portata di mano. Poi segue il giardino o un locale dedicato (sgabuzzino).

Ma è impegnativo, per quanto tempo richiede, differenziare i rifiuti?

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Pare proprio di no. I Riminesi ci hanno preso la mano. Oltre l’80% risponde di no. Solo lo 0,34 pensa di dover dedicare molto tempo.

Ed è complicato capire come differenziare?

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In generale si può dire di no. Oltre il 60% ha le idee chiare. Ma il 37% ammette qualche difficoltà.

D’altra parte, se si fanno perfino spot televisivi su come differenziare il vetro ( “Bottiglie e vasetto per un riciclo perfetto, cristallo e ceramica nell’indifferenziata” come dice Licia Colò) evidente che qualche dubbio può sorgere su come differenziare.

Ma dove vanno i finire i rifiuti raccolti in modo differenziato? Crediamo che vengano effettivamente riciclati? Oppure no?

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Risposte che denotano un alto tasso di fiducia. Oltre l’80% pensa che il riciclo avvenga, o spera che avvenga (ma si tratta nei fatti di un’affermazione di fiducia). Solo poco più del 2% pensa che non vengano recuperati.

In conclusione. Siamo una comunità che ha acquisito nel proprio “Dna” l’idea che è importante differenziare i rifiuti.

Lo facciamo “naturalmente” e siamo convinti che serva per migliorare la qualità complessiva dell’ambiente.

Soggetto che ha realizzato il sondaggio: Lunacall, Santarcangelo di R.
Soggetto committente: Chiamamicitta.it
Data o periodo in cui è stato realizzato il sondaggio: 7 – 11 novembre 2016
Data di pubblicazione o diffusione: 12/11/2016 sito web
Campione casuale di 300 interviste utili rappresentativo della popolazione del Comune di Rimini maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età e attività

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