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Rimini. Riceve una eredità di 700mila euro ma continua ad abitare nelle case popolari

I controlli per gli occupanti degli alloggi Acer continuano e producono risultati e sorprese. Infatti quattro inquilini delle case popolari più una signora di cent’anni sono stati denunciati alla Procura della Repubblica dalla Guardia di Finanza  per malversazione ai danni dello Stato, disponendo il sequestro preventivo dell’equivalente non pagato. L’Acer da parte sua ha già avviato le procedure di decadenza dell’assegnazione dell’alloggio popolare.

Questo risultato è stato ottenuto dopo numerosi controlli da parte di Agenzia delle Entrate e Finanza, per capire chi ha diritto ad abitare in quel tipo di case destinate alle fasce più povere.

Tutto ha inizio con la dichiarazione Isee del 2014 ed una delibera regionale che autorizza ad utilizzare la dichiarazione del 2014 anche per gli anni successivi.  La signora centenaria ha ricevuto una eredità di quasi 700mila euro, ma non ha aggiornato la sua dichiarazione Isee del 2014.

Analoga situazione per gli altri quattro che pur avendo una situazione economica mutata non lo hanno segnalato all’Acer e al Comune di Rimini. La nuova condizione patrimoniale faceva uscire in automatico da una fascia di bisogno a una di agiatezza. Per questa ragione la Procura della Repubblica di Rimini aveva chiesto il sequestro preventivo della differenza tra gli affitti pagati e quelli che avrebbero dovuto versare.

Richiesta respinta due volte dal giudice per indagini preliminari perché non ravvisava il dolo. La Procura della Repubblica ha deciso di fare il ricorso al Tribunale del Riesame che ha accolto la richiesta nei giorni scorsi. Secondo il Tribunale del Riesame gli inquilini dell’Acer avrebbero dovuto aggiornare l’Isee 2014 e permettere un ricalcolo del canone. I sequestri vanno da 5mila a 20mila euro per la signora centenario. Gli avvocati hanno già annunciato ricorso in Cassazione.

La Guardia di Finanza ha notificato violazioni di natura amministrativa nei confronti di altri 6 inquilini di case popolari per una sanzione complessiva di  € 56.884

Complessivamente l’attività di controllo della spesa pubblica svolta nell’operazione “Free house” ha portato a rilevare che, per gli anni dal 2013 al 2017, a fronte di un ammontare pari ad € 173.652 euro di canoni di locazione che dovevano effettivamente essere corrisposti all’Azienda Case Emilia Romagna della provincia di Rimini – i beneficiari, in base alla presentazione delle autocertificazioni incriminate, hanno corrisposto solo € 100.839,  facendo così registrare un illecito risparmio ed un corrispondente mancato introito nelle casse della predetta Azienda per circa 73mila euro. In sostanza costoro, complessivamente sono risultati titolari di patrimoni che assommano a circa un milione e 800mila euro, mentre hanno attestato in totale solo circa 15mila euro.

All’esito degli accertamenti di polizia economico-finanziaria, i Finanzieri del Gruppo di Rimini hanno ora dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo dei beni, emesso dal Tribunale di Rimini – Sezione Penale, a carico dei 5 “conduttori di alloggi Acer” indagati, per un valore fino alla concorrenza dell’illecito provento di reato di € 39.312, (indebito vantaggio di rilievo penale); mentre sono state inviate apposite segnalazioni all’ACER ed al Comune di Rimini, per il successivo recupero dell’indebito beneficio goduto a fronte del ricalcolo del canone di locazione in capo ad ogni singolo assegnatario di alloggio.

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