ll 17 ottobre è stata la giornata internazionale della lotta alla povertà, una giornata importante per mettere al centro i giovani. L’Osservatorio della Caritas diocesana di Rimini, insieme all’equipe giovani della Caritas e all’Università di Sociologia di Forlì, ha deciso di dedicare un anno all’ascolto dei giovani attraverso una ricerca su 508 giovani riminesi tra i 18 e 35 anni, attraverso questionari, interviste e focus group. Scopo della studio è stato conoscere meglio i giovani della nostra città: la loro situazione lavorativa, familiare, come trascorrono il tempo libero, se hanno delle difficoltà, dei sogni, se conoscono che cosa il territorio ha loro da offrire.
Il dato più rilevante e preoccupante riguarda il lavoro.
Su 508 giovani solo il 19,1% ha un lavoro e nella maggior parte dei casi si tratta di lavori precari, ma se si analizza i dati nel periodo estivo la percentuale degli occupati sale al 51,8%. La quasi totalità dei lavoratori stagionali sono studenti, quindi giovani che nel periodo estivo, invece di riposarsi, si impegnano facendo anche più delle consuete 8 ore lavorative. Il 48,6% ha però dichiarato di aver svolto il lavoro in nero o parzialmente in nero
Il 20% dei giovani, pari a 105 ragazzi, si trova in una situazione di povertà, in quanto non riesce a pagare bollette o canoni di affitto. I più colpiti sono i giovani dai 29 anni in su, quelli cioè che stanno tentando di costruirsi una famiglia, ma anche i giovani che hanno i genitori separati (il 58,6% dei giovani con genitori separati si trova in una situazione di difficoltà).
In particolare:
30 ragazzi non sono nelle condizioni di mangiare un pasto completo ogni due giorni;
61 non riescono a riscaldare adeguatamente la casa;
71 non sanno come far fronte a spese straordinarie come la rottura di un elettrodomestico;
59 non riescono a sostenere le spese sanitarie
75 non possono permettersi una settimana di ferie all’anno.
Un ultimo sguardo alla ricerca, anche se molto ce ne sarebbe ancora da dire, lo vogliamo fare sul tema dei sogni. Abbiamo chiesto ai giovani quali fossero le loro aspettative per il futuro. Il 15% ha lasciato la risposta in bianco o ha detto di non sapere rispondere. Il 70% ha messo al primo posto il lavoro, la preoccupazione è trovare un lavoro stabile, il 22,2% desidera cercarlo all’estero, gli altri il più possibile vicino casa. Solo il 29,7% ha espresso il desiderio di sposarsi ed il 33,3% di avere figli, come se il tema della famiglia, degli affetti, abbiano perso appeal, per dare invece spazio alle cose concrete. In pochi hanno scritto sogni diversi, sogni che vadano oltre le cose concrete. Il nostro augurio invece è che i giovani sognino in grande, che puntino alle stelle e alla peggio arriveranno alla luna!