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Rimini e Riccione, i canili che vogliono superare loro stessi

Il cane è il miglior amico dell’uomo. Verissimo, ma non possiamo dire lo stesso degli uomini, che non sono certo i migliori amici degli animali. Troppo spesso abbiamo notizie maltrattamenti e abbandoni proprio da parte di chi dovrebbe amarli immensamente e prendersene cura in tutto e per tutto.

Aprire la propria casa a un animale d’affezione è una grossa responsabilità, perché cani e gatti sono essere viventi e vanno amati e coccolati. Purtroppo, in molti non rispettano questo antico codice ed è proprio nel periodo estivo, quello delle vacanze, che si registra il picco di abbandono più alto di questi animali. Per questo motivo i canili sono strapieni di creature abbandonate che hanno bisogno di una casa. Canili come quello gestito dall’Associazione ‘e l’uomo incontrò il cane’ K. Lorenz di Riccione, che da oltre 20 anni gestisce i canili comunali di Riccione e Rimini. Questa associazione è guidata dalla riccionese Michela Ronci, 47 anni . Michela, che ricopre la carica di Presidente dal 2002, è praticamente nata con la passione degli animali. Ha iniziato a far volontariato in canile nel lontano 1997.

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Da quanti anni esiste la vostra struttura?

«L’Associazione di volontariato animalista e l’uomo incontrò il cane K. Lorenz si è costituita nel 1996. A partire dal 1998, su incarico del Comune di Riccione, ha iniziato ad occuparsi della gestione del piccolo ‘pronto soccorso per cani’ che l’Amministrazione Comunale aveva approntato in risposta a quanto prescrive la Legge Quadro n. 281/91 in materia di tutela degli animali d’affezione (cani e gatti), e prevenzione del randagismo. Dal 2001, l’Associazione ha assunto la gestione dell’anagrafe canina comunale di Riccione. L’attività più importante che è stata realizzata in questo ambito è l’informatizzazione dei registri anagrafici che prima del 2001 erano tenuti esclusivamente su supporto cartaceo, con enormi difficoltà nelle operazioni di ricerca e ritrovamento di cani smarriti. L’Associazione ha gestito, per un breve periodo, anche il canile di Coriano, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2004, e a più riprese il canile comunale S. Cerni di Rimini, dal 1 luglio 2005 al 31 marzo 2009 e dal 1 luglio 2015, fino al 31 dicembre di quest’anno».

Quanti volontari operano all’interno dell’associazione? E’ molto difficile portare avanti questa attività?

«Attorno alle strutture di Riccione e Rimini gravitano fortunatamente tanti volontari preparati e appassionati. La passione e l’amore per gli animali sono una componente fondamentale. In totale i volontari della K. Lorenz su tutto il territorio provinciale sono 48. Operano all’interno delle strutture e sul territorio. Nei canili si occupano dell’accudimento dei cani e dei gatti e delle attività di socializzazione. Queste ultime sono molto importanti per consentire ai cani di recuperare un corretto rapporto con l’uomo prima del loro inserimento nelle nuove famiglie d’adozione. In tanti casi, infatti, si tratta di animali che proprio per ciò che hanno passato non hanno un buon rapporto con l’uomo. Senza l’attività quindi di educatori cinofili, operatori e volontari esperti che recuperano cani impauriti, sociopatici e aggressivi, il loro destino sarebbe quello di rimanere per sempre in struttura, creando sovraffollamento e a spese dei cittadini. Sul territorio invece i volontari si occupano prevalentemente delle colonie feline dei gatti randagi, in particolare dell’attuazione del programma di prevenzione delle nascite, della prevenzione dei maltrattamenti, e di iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi a favore degli animali in difficoltà. Sono un patrimonio umano per la comunità, perché in realtà le problematiche degli animali sono sempre più connesse a quelle delle persone e soprattutto delle famiglie».

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Andate avanti con fondi pubblici?

«I canili di Riccione e Rimini sono finanziati con fondi pubblici, delle rispettive Amministrazioni comunali e dalle Amministrazioni comunali convenzionate con le strutture. I Comuni rimborsano all’Associazione, una volta sostenute e regolarmente documentate con pezze giustificative, le spese per l’acquisto di cibo, integratori, farmaci, cure veterinarie e tutto ciò che serve per il benessere dei cani e dei gatti ricoverati nei due canili comunali. Non sono risorse infinite e occorre impiegarle con oculatezza. Occorre però ribadire che sia il Comune di Riccione che quello di Rimini hanno dimostrato da sempre una grande sensibilità verso le problematiche degli animali d’affezione. In generale, ora, tutti i Comuni della nostra provincia, dedicano risorse del proprio bilancio per la tutela degli animali».

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Quanti cani accogliete ogni anno?

«In un canile il numero di cani che entra è sempre troppo alto. I cani stanno bene in famiglia, non di certo dietro le sbarre di un box per quanto ci si adoperi per rendere la loro permanenza più breve possibile. Obiettivo dell’Associazione è arrivare al superamento dei canili come luoghi di accoglienza di animali abbandonati e/o ricoverati per rinuncia alla proprietà. Servirà ancora un gran lavoro in termini di sensibilizzazione ma ci sono buoni presupposti. La situazione, grazie all’impegno della associazioni presenti sul territorio, è molto migliorata».

Un riassunto delle attività del Canile intercomunale di Riccione:

  • Cani ricoverati per abbandono, omessa custodia, rinuncia alla proprietà nel 2016: 280
  • Gatti ricoverati nei reparti sanitari nel 2016: 276
  • Cani ricoverati per abbandono, omessa custodia, rinuncia alla proprietà al 30 giugno 2017: 161
  • Gatti ricoverati nei reparti sanitari al 30 giugno 2017: 90

E al Canile ‘S. Cerni’ di Rimini:

  • Cani ricoverati per abbandono, omessa custodia, rinuncia alla proprietà nel 2016: 216
  • Gatti ricoverati nei reparti sanitari nel 2016: 156
  • Cani ricoverati per abbandono, omessa custodia, rinuncia alla proprietà al 30 giugno 2017: 132
  • Gatti ricoverati nei reparti sanitari al 30 giugno 2017: 157».

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Adesso, che è estate, state accogliendo un grande numero di cani vero? L’abbandono di cani, negli ultimi anni, è aumentato?

«La piaga degli abbandoni estivi di cani si è molto ridimensionata negli ultimi 5 anni. Questo grazie all’introduzione della misura del microchip e sicuramente ad una crescita culturale che ha ridimensionato questa pratica incivile, questo se si parla di cani. Le cose stanno diversamente se ci si sofferma a considerare il mondo dei felini. Sono, infatti, centinaia ogni anno le cucciolate di gattini che vengono brutalmente abbandonati al limite delle condizioni di sopravvivenza. La questione è particolarmente seria, perché al momento in provincia non esistono strutture deputate al ricovero di gatti sani. Se si considera che un gatto può partorire in media 3 volte l’anno un numero medio di 5 cuccioli e che solo Riccione conta circa 300 colonie censite, la drammaticità della situazione non può che essere sotto gli occhi di tutti

Ecco una tabella sui cani recuperati nel periodo estivo canile intercomunale di Riccione:

  • 1 giugno, 30 settembre del 2014 – 109 cani
  • 1 giugno, 30 settembre del 2015 – 128 cani
  • 1 giugno, 30 settembre del 2016 – 85 cani
  • Mese di giugno 2017 – 19 cani

E i cani recuperati nel periodo estivo canile di Rimini:

  • giugno, 30 settembre del 2014 – 195 cani
  • 1 giugno, 30 settembre del 2015 – 129 cani
  • 1 giugno, 30 settembre del 2016 – 91 cani
  • Mese di giugno 2017 – 20 cani».

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Secondo lei, cosa bisognerebbe fare per arginare o meglio distruggere una volta per tutte questo fenomeno?

«Il fenomeno degli abbandoni lo combatti diffondendo la conoscenza che i cani e i gatti come tutti gli animali in generale sono degli esseri viventi e come le persone provano sofferenza, emozioni e sentimenti. Credo poi che, soprattutto, in momenti di difficoltà economica come quello che sta colpendo il nostro paese da diversi anni, si dovrebbero prevedere delle agevolazioni per le persone in difficoltà economica che vogliono prendersi cura di cani e gatti. Sono sempre più numerose le famiglie che avanzano rinunce alla proprietà del proprio cane o del proprio gatto perché non hanno le possibilità economiche di prendersene cura. Le Associazioni intervengono ma queste segnalazioni sono sempre più numerose».

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Quanto può essere importante il cane per una persona?

«Per me, condividere la vita con un cane o un gatto è un grande arricchimento. Proprio il fatto di essere specie diverse ti porta ad aprire la mente, imparare modi diversi di comunicare, condividere il nostro mondo insieme al cane ma anche lasciarsi trasportare nel loro mondo fatto di sensazioni, emozioni più ‘antiche’ e ‘autentiche’ e in un certo senso quasi abbandonate dall’uomo ormai legato ad una vita virtuale ed artificiale. Cane e gatto sanno trasmetterti emozioni uniche. Ovviamente noi puntiamo sulla valorizzazione delle adozioni di cani provenienti dai canili per dare una seconda chance a animali incompresi, non considerati membri della famiglia o poco valorizzati e quasi sempre vittime, a loro insaputa, di relazioni scorrette con la famiglia di provenienza. Io ho insegnato a mia figlia che gli affetti non si comprano ma si conquistano giorno dopo giorno. Sono quindi contraria all’acquisto di cani e gatti».

Nicola Luccarelli

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