Lui si professa innocente: la ragazza era consenziente. Lei ha invece denunciato l’amante per violenza sessuale. Il gip del tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, ha creduto alla versione della donna e ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere per il 35enne con cui era nata una relazione clandestina.
La storia era nata alcuni mesi fa ed era andata avanti fra alti e bassi. Secondo il racconto della ragazza, era lui a non voler troncare, con tanto di atti persecutori. L’ordinanza di convalida parla di “ossessione perversa” dell’uomo, “incapace di accettare la decisione della vittima di interrompere la loro relazione”.
Poi la serata del 18 novembre trascorsa assieme ad altri amici a Cattolica. Dopo il ristorante, la coppia passeggia nella zona del porto, fino a quando, secondo l’accusa, l’uomo costringe la 22enne a un rapporto sessuale in un angolo buio presso gli scogli. “Tutto falso, nessun rapporto forzato“, ha dichiarato il 35enne davanti al giudice, difeso dall’avvocato Tiziana Casali, chiedendo anche che siano visionate le videsorveglianze presenti in zona: “Vedrete che non c’è stata violenza”. Richiesto anche l’esame dei dati sul cellulare della ragazza.
La ragazza ha denunciato la violenza tre giorni dopo il fatto alla caserma dei carabinieri di Cattolica. C’era già stata per segnalare il comportamento del 35enne nell’ultimo mese, definito “persecutorio”, ma senza sporgere querela.
L’uomo ha invece sostenuto di aver accopagnato a casa la ragazza al termine di quella serata, a piedi e senza problemi, per poi erano risentirla per telefono nei giorni successivi.
Il Gip, però, ha ravvisato la sussistenza delle esigenze cautelari e l’indagato resta in carcere, in attesa di chiarire i molti aspetti controversi di questa vicenda.