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Derby, così Ravenna aspetta il Rimini: “La Romagna siamo noi”

Castiglione di Ravenna…Qualche campionato fa.
Si disputa Ribelle-Rimini e arrivo, insieme al mio gruppo abituale, con molto anticipo all’impianto sportivo che definire stadio sarebbe un po’ troppo.

Entriamo nel bar davanti al campo per ingannare il tempo e ci troviamo davanti a una sorta di museo del tifo cesenate.

Tutto bianconero, dalle foto alle sciarpe e bandiere appese.
Curioso come sono allaccio subito un discorso col titolare che con molta semplicità mi diede lo spunto al commento che precede il derby Ravenna-Rimini di domani.
Perché tifiamo Cesena anziché il Ravenna che dovrebbe rappresentarci di più?”.

Perché nemmeno a Ravenna città tifano Ravenna, tolti i bei momenti della serie B il seguito calcistico è una nicchia in cui non ci si infila volentieri, men che meno se hai qui vicino la serie A e una squadra a vocazione romagnola.

Poi un piccolo complimento a noi che, tenendo fede alla definizione scarto della Romagna, avanzo delle Marche” di mussoliniana memoria, veniamo percepiti come realtà a parte con un orgoglio e un senso di appartenenza differente, forte e apprezzato.

Non manca la stoccatina finale però perché comunque anche a Rimini, a detta sua, di cesenati è pieno!

Forse ha ragione lui, forse no, di certo con questa apertura qualcuno penserà che in onore del derby romagnolo di domani era meglio lasciar fuori il Cesena e parlare dei tanti ex, dei tanti trascorsi chiudendo con un po’ di attualità.

Ma quando leggi che, numeri alla mano, la previsione più ottimistica in merito alle presenze allo stadio per domani è pari a un quarto delle presenze medie al “Manuzzi” col Cesena che fa una categoria inferiore, dato che non si modificherebbe più di tanto invertendo chi gioca in casa, partire con una riflessione un po’ fuori dal coro non fa male secondo me. E magari inviterà ognuno dei lettori a farsi un’opinione o perlomeno una riflessione in merito.

Ravenna la scorsa estate scelse “la Romagna siamo noi” come motto per la campagna abbonamenti, una sfida aperta e chiara al mondo cesenate che della Romagna si considera una sorta di nazionale nonostante la caduta negli inferi del dilettantismo, 832 abbonati è il risultato ottenuto con una media di presenze alle gare casalinghe, ad oggi, di 1393 presenze.

Per dovere di cronaca ricordo che, sempre ad oggi, Rimini ha una presenza media di 2294 presenze puntellata al suo interno da 1261 abbonati.

Storicamente parlando le squadre che si affronteranno domani hanno un passato recente piuttosto simile, fatto di disfatte e rinascite che si sono alternate negli anni.

Rinascite che hanno visto entrambe le realtà calcare i campi dilettantistici sino all’attuale e ritrovato posto tra i professionisti che verrà celebrato nel derby di domani.

Memorabile, in negativo per i biancorossi, il 4 a 3 subito in casa ad aprile del 2008.
Si giocava in serie B e un Rimini non troppo convinto di poter centrare i play off ospitava un Ravenna in lotta per non retrocedere.

Ad un certo punto il Rimini si trovava in vantaggio per 3 reti a 1 e pensava di aver messo in ghiaccio la gara che terminerà, a sorpresa, con un 4 a 3 per gli ospiti.

Derby comunque sentito e importante, quello di domani, anche per mere questioni di risultati e classifiche.
Il Ravenna, dopo l’insperata salvezza dello scorso anno, sta disputando un buon campionato.

Al momento si trova all’ottavo posto con 16 punti, un punto in più rispetto alla favorita Ternana con cui il Rimini disputerà il recupero martedì 4 dicembre a Terni.

Squadra nettamente rinforzata rispetto allo scorso anno quella allenata da Luciano Foschi, un anno in passato nel Rimini da calciatore, con giocatori come Leuteri, Bresciani, Nocciolini, Galuppini, Venturi, Leli, Selleri e Papa a dare garanzia al tutto.

Con 11 gol fatti e 10 gol subiti l’impressione è che il Ravenna non sia a tenuta stagna ma conceda qualcosa anche se è bravo a far fruttare il numero non eccezionale di segnature.

E dall’altra parte della barricata il Rimini, quindicesimo con i suoi 11 punti sino a qui conquistati, frutto di 11 segnature come i giallorossi ma con 15 gol subiti a dare l’idea di quale sia stato il problema principale dei biancorossi sino a questo punto del campionato.

Un Rimini in cerca di conferme pesanti in merito alla bontà del lavoro sin qui svolto da mister Acori che ha prodotto, sino a questo punto, un pareggio una sconfitta e una vittoria.

Atteggiamento più prudente e concreto, recupero degli infortunati e utilizzo un po’ più ampio della rosa a disposizione sono tutti elementi che fanno pensare al fatto che il Rimini possa essere pronto a fare il primo exploit esterno della stagione.

Basta ripensare però allo spirito e alla voglia di risultato con cui si era scesi a Gubbio per capire che in primis bisogna sempre e solo mantenere i piedi saldamente piantati a terra perché l’equilibrio che regna nel campionato può sempre riservarti brutte sorprese dietro l’angolo.

La prima cosa cui pensare è sempre il mettere via fieno in cascina e fare qualche punto in classifica.
Il Ravenna ambizioso e concreto di quest’anno poi invita, o meglio dovrebbe invitare, un po’ tutti a prendere la gara con le molle.

L’infermeria dovrebbe essersi parzialmente svuotata consentendo ad Acori di avere a disposizione pedine importanti tra cui Alimi che pare essere, insieme a Montanari, difficilmente sostituibile nel centrocampo biancorosso.

Stadio Benelli che, ci si augura, mostrerà un buon colpo d’occhio grazie anche ai tanti sostenitori biancorossi che hanno già acquistato il tagliando, o lo acquisteranno oggi, e un orario di inizio alle 18 e 30 rendono questa gara un piatto forte, del fine settimana sportivo, anche per i non assidui supporter di Ravenna o di Rimini con la pausa della serie A che potrebbe invogliare ulteriormente gli indecisi.

Chi può non manchi.
Forza Rimini! 

Emanuele Pironi

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