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Rimini, questa sera “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino agli Agostiniani

Oggi, mercoledì 1 agosto, alle ore 21:30 alla Corte degli Agostiniani, verrà proiettato A casa tutti bene (2018) di Gabriele Muccino, nell’ambito della rassegna il Cinema sotto le stelle.

Dopo l’Estate addosso (2016), il regista romano torna nelle sale con un dramma borghese molto amaro, che rispecchia tragicamente la durezza degli ultimi anni, così diversi – seppur vicini – a quelli della fine del secolo scorso, che invece furono splendidamente raccontati nella loro speranza in Come te nessuno mai (1999) e, soprattutto, nell’ormai indimenticabile L’ultimo bacio (2001).

Il film, che ha vinto il Nastro d’argento speciale per il miglior cast, ha avuto anche l’onore di essere stato presentato con tutti gli attori all’ultimo Festival di Sanremo, essendo – non a caso – un grande omaggio cinematografico al significato e alla forza della musica leggera, specie per noi italiani: in uno dei momenti centrali del film, infatti, viene cantata al pianoforte Bella senz’anima di Riccardo Cocciante, che è stata riproposta sul palco dell’Ariston insieme a Claudio Baglioni.

Pietro (Ivano Marescotti) e Alba (Stefania Sandrelli) sono una coppia di pensionati che, per festeggiare le Nozze d’oro, hanno deciso di andare in un’isola del Sud con i loro tre figli e le rispettive famiglie: Sara (Sabrina Impacciatore), che fa finta di non vedere i tradimenti del marito Diego (Giampaolo Morelli); Carlo (Pierfrancesco Favino), che si è risposato, ed è ora imprigionato in un rapporto nevrotico e ossessivo con Ginevra (Carolina Crescentini); e infine l’artistoide Paolo (Stefano Accorsi), che ha lasciato la propria famiglia per vivere una vita dissoluta, tra viaggi in sud America e la scrittura libri.

Quando la breve vacanza volge ormai al termine, però, il mare grosso e un temporale improvviso impediscono le partenze dei traghetti, costringendo gli invitati a prolungare il loro soggiorno: e la convivenza, si sa, specie se prolungata oltre il dovuto, mette allo scoperto tutti i nervi che un’idillica foto di famiglia celava: ed è proprio da questo pretesto registico che muove la parte cruciale dell’opera.

Paolo Costella, sceneggiatore del pluripremiato Perfetti Sconosciuti, si ritrova ancora una volta a scrivere – insieme a Muccino – una storia su un gruppo di persone rinchiuse in uno spazio troppo piccolo, e in un tempo troppo dilatato, per sfuggire all’amara verità. Stavolta però i soggetti sono davvero tanti, e quindi non è possibile approfondire meglio la loro vita: così viene tracciato soltanto un rapido schizzo, cercando di restituire almeno la superficie di una famiglia perbenista borghese, che all’improvviso si scopre però divisa e ipocrita, e probabilmente rischierebbe una definitiva implosione, se non fosse per le due vecchie colonne (Pietro e Alba) che riescono ancora a tenerla in piedi: un dramma famigliare che tanto ci dice della fase che sta attraversando il nostro Paese, dove purtroppo sono i più anziani a dover sopperire alla crisi di un’intera generazione fondata sul precariato lavorativo e sentimentale.

Per raccontare efficacemente una tragedia del genere si dovrebbe solitamente partire dalla commedia, come fa appunto l’ottimo Perfetti sconosciuti, ma qui invece Muccino ha la tendenza a inscenare troppo spesso una rappresentazione melodrammatica. Le risate sono contenutissime, mentre i pianti e la disperazione degli attori sono estremi. A questa mancanza registica cerca di sopperire un cast stellare, anche grazie al contributo musicale di Nicola Piovani, e al puntuale montaggio di Claudio Di Mauro, che riescono tutti insieme – comunque – a fare di A casa tutti bene un film sicuramente da non perdere.

Edoardo Bassetti

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