Il gruppo di genitori E Pur si Muove risponde all’assessore alla Scuola Mattia Morolli dopo quanto apparso sulla stampa locale in data 3 febbraio 2018:
“Anche la ministra Lorenzin ha spiegato che la scadenza del 10 marzo non vale per chi ha richiesto l’appuntamento all’Ausl nei mesi scorsi. Speriamo che finalmente anche l’Amministrazione comunale di Rimini si convinca di quanto peraltro già contenuto nella Legge 119/2017.
In riferimento a quanto apparso su Il Resto del Carlino di oggi dal titolo “Vaccini, niente sconti: dal 10 marzo le sospensioni”, restiamo a dir poco sbigottiti.
Nell’articolo in oggetto, infatti, l’assessore alla Scuola Mattia Morolli dichiara che dopo il 10 marzo 2018 i bambini non vaccinati non potranno più accedere a nidi e scuole dell’infanzia perché così prevede la legge e – virgolettato – “noi ci atterremo alla legge”. Ma quale legge ha letto l’assessore Morolli? Non certo la 119/2017 che non dice assolutamente quanto affermato, bensì che tale scadenza vale soltanto per chi a settembre scorso ha autocertificato il proprio stato vaccinale e non, invece, per coloro che hanno preso appuntamento con l’Ausl ai sensi della normativa vigente.
Tanto più che proprio stamattina anche la stampa nazionale riporta la notizia di una lettera partita dal Ministero della Salute a firma di Beatrice Lorenzin, indirizzata al sindaco di Roma Virginia Raggi, dove si specifica – speriamo, una volta per tutte – che chi ha la richiesta di appuntamento, così come richiede la legge, dopo il 10 marzo potrà continuare a frequentare nidi e materne e concludere così l’anno scolastico.
Speriamo dunque che l’intervento della ministra Lorenzin serva a convincere anche gli amministratori comunali di Rimini di quello che, peraltro, dice semplicemente la legge e di cui basterebbe convincersi leggendo (bastano pochi minuti) la normativa.
Ma siccome già da diverse settimane siamo preoccupati delle libere interpretazioni della medesima, a scanso di equivoci proprio nei giorni scorsi – come gruppo di genitori per la libertà di scelta in campo vaccinale che raggruppa centinaia di famiglie di tutta la provincia – abbiamo scritto a sindaco, giunta e consiglieri comunali di Rimini invitandoli a presentare in Consiglio comunale una mozione sulla corretta applicazione della normativa. Come peraltro già fatto da diverse realtà comunali e regionali in tutta Italia, non da ultimo proprio la città di Roma (mozioni spesso approvate anche con i voti favorevoli dei consiglieri del Partito Democratico).
Ci auguriamo finalmente che a beneficio di sindaco e dell’intera Giunta, ma soprattutto dell’assessore Morolli e dei dirigenti alla Scuola del Comune di Rimini, che nelle settimane scorse hanno rilasciato dichiarazioni e diffuso comunicazioni circa l’esclusione da nidi e materne dei bambini che risulteranno non vaccinati dopo il 10 marzo prossimo, che finalmente l’intervento della ministra Lorenzin abbia tolto qualsiasi dubbio in merito.
Se così non fosse, restiamo disponibili ad un confronto che peraltro richiediamo da mesi, ma che fino ad oggi non c’è mai stato concesso”.