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Rimini: “Mai più sfruttamento stagionale”. Giovedì manifestazione contro Federalberghi

Nei pressi della Fiera di Rimini il 14 e 15 ottobre si terrà la 70.a Assemblea Nazionale di Federalberghi dove parleranno di ripartenza e sviluppo del modello turistico”, dice in un comunicato il Gruppo di Progetto Scintilla, nell’ambito della manifestazione nazionale “Mai più sfruttamento stagionale”. 

“Presenzieranno alla cerimonia di apertura anche autorità istituzionali, a coronare la collaborazione solida ormai da anni, tra la più grossa associazione datoriale di albergatori e le istituzioni totalmente asservite ad un modello di turismo privatistico dove il pubblico svolge una funzione totale di assoggettamento e supporto del privato. Un supporto diretto con sgravi fiscali e sovvenzioni economiche, ed indiretto con l’omertoso silenzio sulla palese evasione e sullo sfruttamento dei lavoratori da parte di questa lobby che pesa politicamente nei territori ed economicamente nella grossa fetta dell’indotto turistico.

Quest’anno il settore turistico – prosegue la nota del gruppo riminese Progetto scintilla – su cui si basa il 15% del PIL nazionale, è stato fortemente colpito dalla crisi coronavirus: lockdown, distanziamento sociale e tratte internazionali bloccate causa rischio contagio economicamente proibitive hanno ridimensionato parzialmente gli introiti generati da questo settore ma hanno pesato soprattutto sulle condizioni di lavoro.

Lavoro nero, forme di lavoro grigio ed lavoro intermittente, oltre che ai precari contratti a tempo determinato di mese in mese, sono divenuti la prassi con conseguente danno economico sul salario diretto e sull’indennità di disoccupazione di cui tanti lavoratori, soprattutto stagionali, contano per far fronte al periodo invernale.

Per non parlare del sotto-inquadramento e del lavoro in sotto-organico quest’anno più che mai utilizzati per abbattere i costi.

Come di regola a fare le spese di questa crisi anche questa volta ad essere spremuti e sfruttati sono i lavoratori per abbattere i costi e massimizzare i profitti”, dichiara ancora il gruppo.

Un settore che ogni anno produce in media 44 miliardi di euro e che nonostante la crisi ed i flussi esteri bloccati ha generato quest’anno, grazie prevalentemente al turismo di prossimità, ben 31,5 miliardi di euro.

Ma quanta di questa ricchezza arriva nelle tasche di chi col proprio lavoro traina la locomotiva del turismo? Ad arrivare a caduta nelle tasche dei lavoratori rimangono solo le briciole con salari da fame per turni interminabili e ritmi serrati senza neanche il diritto al giorno libero.

Per non parlare delle tutele inesistenti per questi lavoratori, che siano questi subordinati precari come nel caso degli stagionali o partite IVA come nel caso delle guide turistiche ed accompagnatori.

Emblematico che durante il lockdown siano stati creati ammortizzatori sociali ad hoc, tra l’altro debolissimi ed escludenti per tantissimi richiedenti, per tutte quelle forme di lavoro non tutelate da altre forme di paracadute economici.

Oggi, alla luce del fatto che il turismo non ripartirà a pieno regime fino al 2023 – dice ancora la nota – crediamo che debbano essere garantite delle soluzioni per permettere di sopravvivere ai lavoratori del turismo che sono il motore di questa fetta importante dell’economia italiana.

Una forma di reddito in importo uguale o superiore ai 780 euro al mese, individuati dall’ISTAT come la soglia di povertà, stabile e duraturo che possa permetterci di far fronte a questo periodo di crisi ed alle sue ripercussioni.

Chiediamo poi un salario minimo a 9€ lordi l’ora che possa dare dignità al lavoro e redistribuire una parte di quella ricchezza generata dal sudore dei lavoratori del turismo.

Chiediamo una lotta reale al lavoro nero, che non sia di facciata come quella siglata col “Protocollo per la Legalità” da CGIL/CISL/UIL assieme alle Prefetture e Questure.

Ed infine chiediamo – conclude la nota di Progetto Scintilla – la regolarizzazione di tutte quelle zone grigie del lavoro (contratti di collaborazione, forme di lavoro parasubordinato, intermediazione di manodopera tramite cooperative) ed un unico CCNL migliorativo per il settore rispetto a quello attuale e cioè: meno precario, flessibile e strutturalmente aggirabile.

Per tutto questo giovedì 15 ottobre alle 15 saremo di fronte alla Fiera di Rimini per denunciare la nostra condizione in occasione dell’Assemblea di Federalberghi e per pretendere soluzioni immediate da parte delle istituzioni!”.

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