“Ci volevano la guerra in Ucraina e uno shock energetico senza precedenti per sbloccare i progetti di parchi eolici rimasti da tempo in attesa di autorizzazione.
Nei giorni scorsi bene ha fatto il Consiglio dei Ministri a dare il via libera – scrive William Ottaviano di Più Europa Rimini – a sei impianti eolici che dovrebbero contribuire ad aiutare il Paese a ridurre la dipendenza energetica dalla Russia.
L’Italia deve e può fare meglio introducendo un cambiamento strutturale.
Ad esempio con 60 GW di rinnovabili da realizzare nei prossimi 3 anni si potrebbe ridurre notevolmente i costi in bolletta ma anche il fabbisogno di gas putiniano si ridurrebbe.
In questi anni – prosegue la nota di William Ottaviano di Più Europa Rimini – il cammino della transizione ecologica e di una minore dipendenza energetica estera è stata piena di ostacoli:
No Pale, No Tap, No Triv, No Waste, No Rigassificatori, No Pannelli e No ideologici persino ad una riflessione sul nucleare di ultima generazione, hanno fatto la fortuna di sindaci e movimenti politici demagogici e populisti. Senza dimenticare qualche inchiesta che poi si è sgonfiata.
Siamo rimasti troppo tempo a guardare “l’orizzonte di Tonino Guerra”, forse aspettando la “decrescita felice”. Ma ora la tragedia alle porte di Kiev ci ha fatto risvegliare consapevoli che è fondamentale diversificare le fonti energetiche.
Al Ministero della Transizione ecologica – continua la nota – ci sono una quarantina di progetti già definiti per realizzare impianti eolici collocati oltre le 10 miglia (18 km) dalla costa.
Sarà così anche a Rimini. La Energia Wind 2020, società promotrice, dopo le forti perplessità degli enti locali sulle distanza delle pale dalla costa, ha modificato il progetto.
Più Europa Rimini – conclude la nota di William Ottaviano – da sempre favorevole alla possibilità di realizzazione un impianto offshore, fa un appello agli amministratori di Bellaria, Rimini, Misano, Cattolica e Riccione:
“La proposta di modifica sulla distanze delle pale va nella direzione auspicata da molti di voi. Ora non lasciamoci sfuggire questa occasione.
La riviera ha bisogno di una sostenibilità vera e pragmatica”.