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I 2000 anni del Ponte di Rimini, la lectio magistralis di Roberto Vecchioni

E’ affidato alle parole di Roberto Vecchioni, cantautore, paroliere, scrittore, poeta, per oltre trent’anni professore alle scuole superiori di latino e greco e docente universitario, uno degli eventi di punta della ventitreesima edizione di Antico/Presente. Festival del mondo antico di Rimini, previsto sabato 10 luglio alle ore 21.30 alla Piazza sull’Acqua.

Il Ponte di Tiberio, ancora protagonista della scena del Festival, è raccontato dalle parole esperte e magiche del poeta professore nella La lectio magistralis dedicata al ponte: un viaggio nei significati della parola che indica il monumento più caratteristico della romanità.

Evento gratuito. 

Per info e prenotazione, obbligatoria: 

www.antico.comune.rimini.it

 

Il festival dunque prosegue dopo l’appuntamento di apertura di mercoledì scorso, che ha messo a confronto alla Piazza sull’Acqua tre direttori di tre tra più importanti musei italiani: Antonella Gigli, direttrice Musei Farnesiani e responsabile Servizi Cultura e Musei della città di Piacenza; Paolo Giulierini direttore del MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli; e Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino. Ad introdurre la conversazione l’intervento del sindaco Andrea Gnassi. “Dopo il dolore e i disastri della guerra, il suo teatro distrutto e saccheggiato, il 92% delle abitazioni civili abbattute, tra il 1945 e 1947 Rimini vede la più grande città di lingua tedesca fuori dai confini della Germania: 150.000 persone vivono in “Enklave Rimini”, il campo di prigionia controllato dall’esercito inglese che ospita ex soldati e ufficiali della Wermacht – ha raccontato – Ma lì, in questo campo internazionale, si pubblica Die brucke, giornaletto che segna simbolicamente un ricongiungimento, un ponte tra un prima e un dopo, tra luoghi e genti. E i ponti fanno questo. Congiungono ciò che la natura e il destino storico divide”.

Sollecitati dalla giornalista de La Repubblica Brunella Torresin, i tre direttori si sono misurati in un racconto carico di fascino, discettando sul tempo attuale e sulle relazioni con la storia, sul ruolo e il carico della memoria collettiva. Antonella Gigli, Paolo Giulierini e Christian Greco hanno posto a confronto i loro musei e le loro collezioni, conducendo una indagine congiunta su come immaginare il museo, pensandolo soprattutto nel suo rapporto col pubblico e rapportandolo con la sfida delle nuove tecnologie utilizzate in questi 18 mesi di emergenza sanitaria che ha vessato ogni attività e reso difficile la sopravvivenza delle stesse istituzioni. Una sfida raccolta anche dalla città di Rimini, come gli stessi direttori nel corso dell’incontro hanno sottolineato, evidenziando la forza del percorso di creazione del polo museale diffuso e l’investimento sui motori culturali che sta posizionando la città come centro artistico e culturale anche a livello internazionale.

 

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