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Rimini, piano povertà: a “Rumori Sinistri” il centro di via De Warthema

E’ stata firmata ieri pomeriggio la convenzione tra Comune di Rimini e  l’Organizzazione di Volontariato Rumori Sinistri onlus per la realizzazione del progetto, rientrante nel Piano povertà, del centro a bassa soglia di via De Warthema. Al termine dell’istruttoria pubblica è stato approvato il progetto denominato: “Casa Don Andrea Gallo #perlautonomia #CantiereCasaDonGallo” presentato dall’Organizzazione di Volontariato Rumori Sinistri onlus. La convenzione ha una durata triennale. I locali verranno concessi in uso, alla conclusione dei lavori di ristrutturazione. L’associazione si impegna ad utilizzare l’immobile nel rispetto e salvaguardia della sua destinazione d’uso legata alla realizzazione del progetto avendo cura di conservarne lo stato in cui viene ricevuto.

Nessun intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria potrà essere effettuato senza il preventivo assenso del Comune di Rimini. Entro e non oltre la scadenza del progetto e della convenzione, prevista per il 31.12.2021, l’associazione si è impegnata a consegnerà l’immobile al Comune di Rimini libero da persone e cose. In caso di utilizzo non corretto il Comune, previa diffida, avrà la facoltà di risolvere la convenzione.

Un progetto che vedrà dunque l’Amministrazione agire in collaborazione ed in co – progettazione con soggetti del terzo settore per l’allestimento, progettazione, realizzazione e  gestione del Centro di accoglienza a bassa soglia di Via De Warthema, tenendo conto delle “Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia”. Il centro si aggiunge ai due centri già presenti alla Capanna di Betlemme e alla Caritas. 

Di seguito le principali attività previste dalla convenzione:

– gestione del Centro di prima accoglienza per senza fissa dimora. Questa azione si sviluppa in una serie di azioni diversificate che tengono conto di tutti gli aspetti legati alla quotidianità della vita in comune nella casa;

– accoglienza notturna di 37 persone all’interno della casa; per situazioni di emergenza legate a particolari condizioni climatiche, a cui si aggiungerebbero 3 posti in un’area dedicata. I tre mesi iniziali di accoglienza, osservazione ed inclusione serviranno alla costruzione di un progetto individualizzato;

– attivazione percorsi di inclusione sociale e di capacitazione individuale e di gruppo;

– coinvolgimento degli e delle abitanti nelle piccole attività quotidiane per la

gestione del centro con il supporto delle operatrici e di volontari;

– promozione delle relazioni esterne alla struttura in collaborazione con i servizi territoriali;

– l’ascolto, l’informazione, l’orientamento e l’accompagnamento ai servizi già strutturati;

Sono previsti monitoraggi, almeno semestrali per la verifica dello stato di avanzamento del progetto e la verifica del raggiungimento dei risultati attesi.

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