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Rimini, perseguita la ex per tre mesi e prova a incendiarle l’auto: la cronaca di un incubo

Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Rimini hanno eseguito un ordine di custodia cautelare nei confronti di B.F. 29/enne di Rimini, resosi responsabile del reato di atti persecutori nei confronti della ex compagna.

Insonnia e paura, un incubo durato tre mesi per la povera donna. Dopo aver lasciato il fidanzato quest’ultimo ha iniziato a tormentarla con migliaia di messaggi e telefonate in ogni ora del giorno e della notte; non contento ha iniziato a suonare costantemente il campanello di casa durante la notte svegliandola di continuo e rendendole la vita un inferno, sino all’epilogo culminato in un tentativo di incendio dell’autovettura della donna, cospargendola di benzina, fortunatamente non andato a buon fine.

Finalmente la decisione della ex fidanzata, impiegata 25/enne, di denunciarlo ai Carabinieri e il conseguente provvedimento cautelare emesso dal GIP di Rimini.

La storia fra i due era inizia non più di 8 mesi fa. All’inizio tutto bene, con il ragazzo affettuoso e prodigo di mille attenzioni. Addirittura, quale segno di amore, arriva il regalo addirittura di una macchina nuova, una Volkswagen Up, pur essendo il giovane disoccupato.

Ma ben presto sono emersi altri tratti, meno gradevoli, del suo carattere. Impulsività, aggressività e soprattutto una gelosia morbosa. All’inizio dell’estate la ragazza la ragazza decide quindi troncare la relazione. E al qual punto l’ex fidanzato si trasforma in uno stalker asfissiante: telefonate e messaggi continui a tutte le ore, dove le profferte d’amore, i cuoricini e le poesiole, si alternano agli insulti e alle minacce; pedinamenti, scenate in pubblico, appostamenti sotto il posto del lavoro e al portone di casa, dove l’uomo si attacca al campanello finché la ragazza si rassegna almeno a farsi vedere . 

Ad un certo punto la situazione precipita. Ormai i messaggi sono sul tono “Faccio un casino, qui finisce male, ti do fuoco alla macchina”. La ragazza lì per lì non dà troppo peso a quelle parole, ma l’8 agosto scorso il 29 enne si ripresenta sotto casa reiterando la minaccia e con in mano una bottiglia piena di benzina, che poi va a cospargere sul tettuccio e il cofano della vettura. La ragazza ora si spaventa davvero e chiama il 112, al cui arrivo lo stalker si dà alla fuga.

Da quell’episodio i messaggi continuano, anche se più radi fino ad affievolirsi, e tutti de tono più conciliante.

Ma nel giro di una settimana, le indagini e le testimonianze raccolte dai Carabinieri portano al’emissione dei provvedimenti cautelari emessi dai magistrati. B.F. viene rintracciato nel pesarese, dove si era trasferito proprio al termine della relazione,e  sottoposto agli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora.

Anche rispetto a questo ennesimo episodio, i Carabinieri ribadiscono l’appello a non sottovalutare mai certi comportamenti aggressivi e vessatori e darne notizia quanto prima alle Forze dell’Ordine.

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