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Rimini, Pecci, Lega: “Dopo la mia interrogazione l’AUSL si è svegliata”

Dopo l’interrogazione in Consiglio comunale sui ritardi nella riapertura degli ambulatori specialistici l’Ausl si è svegliata!”, dichiara in un comunicato Marzio Pecci, capogruppo della Lega che, sull’argomento, aveva presentato una interrogazione al Sindaco di Rimini nell’ultimo Consiglio Comunale.

E’ di oggi una nota del servizio sanitario – prosegue Marzio Pecci – che leggiamo sulla stampa: “Da lunedì 15 giugno si amplia l’orario del servizio CUPTEL per prenotare, spostare, disdire prestazioni specialistiche, o per richiedere informazioni in merito”.Per quanto riguarda le prestazioni di specialistica ambulatoriale sospese, l’Azienda USL sta attualmente recuperando le prestazioni di specialistica ambulatoriale a suo tempo prenotate dai cittadini ma la cui erogazione era stata bloccata dall’11 marzo scorso, a seguito del diffondersi dell’infezione da Coronavirus…”.

Il comunicato della Asl merita però un commento, prosegue l’esponente leghista.

E’ passato già oltre un mese dalla ripresa delle attività ed è molto difficile comprendere le ragioni per le quali solo dopo il nostro intervento l’Asl si muove.

Gli Uffici amministrativi della Ausl, deputati alla gestione degli appuntamenti, hanno avuto circa tre mesi di tempo per programmare la ripresa e non l’hanno fatto.

Era immaginabile che al termine del lockdown ci sarebbe stato una ulteriore domanda di servizi che si sarebbe accumulata a quella passata ed allora occorre domandarsi: perché non ci si è preparati in tempo per far fronte alle richieste previste?

Perché il Direttore Generale – dice ancora il capogruppo leghista – non ha dato disposizioni per pianificare la “normalizzazione” delle visite specialistiche?

La risposta non può che essere una: probabilmente lo smart working nel pubblico funziona.

Il lockdown, che ha escluso ogni accesso agli Uffici da parte del pubblico, non ha consentito alla Pubblica Amministrazione di smaltire i ritardi nell’evasione delle pratiche accumulati in epoca pre Covid19.

Fintanto che non saranno concordati, con i sindacati, i controlli sulla produttività del lavoro in smart working questa forma di lavoro, nel pubblico, non funzionerà perché la produttività rimarrà sempre molto bassa ed i ritardi aumenteranno.

E’ dunque necessario cambiare il sistema burocratico della sanità regionale per dare spazio all’efficienza, alla produttività, alla flessibilità ed alla responsabilizzazione mettendo in chiaro gli obiettivi che siano il frutto dell’accordo di tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione.

Occorre prendere di petto i punti cruciali che creano ritardi nella somministrazione dei servizi sanitari ed agire senza aspettare altro tempo perché qualcuno potrebbe dimenticare che la tutela della salute è il diritto più importante nella vita di una persona”, conclude Marzio Pecci.

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