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Rimini, Pecci (Lega) attacca la stampa locale: “La città è Covid Free”

“Rimini è Covid free, guardiamo all’economia”.  A parlare è il  Il consigliere di minoranza, capogruppo della Lega a Rimini Marzio Pecci, nel giorno in cui a Rimini sono stati accertati 3 contagi di coronavirus, dopo i 17 riscontrati il giorno precedente, un numero alto se si considera l’andamento delle ultime settimane. Per Pecci, tuttavia, il problema è la stampa.

“In questo periodo la stampa di regime è monotematica: il problema italiano è la ripresa dei contagi con attacchi a questa o quella regione”.

Il consigliere di minoranza, però, mette le mani avanti e spiega che “Nessuno vuole fare il “negazionista”, ma bisogna avere il coraggio di dire la verità sempre. Rimini è Covid free, è città sicura anche se il maggior giornale locale, solo due giorni fa, scriveva: “Torna la paura, primo ricoverato in rianimazione dopo 4 mesi.Torna l`allarme, paziente in rianimazione”. Leggendo l’articolo però si scopriva che la verità era un’altra e cioé che i pazienti ricoverati in terapia intensiva erano vecchi contagi”.

Infatti, il primo paziente, che è arrivato nel reparto di rianimazione, è un paziente che era già ricoverato da tempo per Covid all’Infermi, nel reparto infettivi. Le sue condizioni si sono aggravate e visti i problemi respiratori e le altre patologie di cui soffre è stato trasferito in terapia intensiva. Il secondo paziente si trova lì dalla fine di marzo a causa del Covid, ma, a detta del primario, “il virus non ce l’ha più, sì è negativizzato” e lo stanno curando per le conseguenze.

Dunque nessuno dei due pazienti ricoverati in terapia intensiva è stato contagiato nel corso dell’estate. Tale tipo di informazione è deprecabile e nuoce al territorio ed ai cittadini riminesi: per questo sentiamo il dovere di rivendicare il diritto ad una informazione vera e non sensazionalistica. I giornalisti sono, o dovrebbero essere, i maggiori arbitri nella mischia tra ignoranza e cultura, tra verità e fake news. Sentiamo il dovere di ricordare, ai cittadini che ci leggono, la regola dettata da un vecchio giornalista del Corriere della Sera: “meglio bucare una notizia che correre il rischio di pubblicarne una falsa”.

Al di là degli attacchi alla stampa, per Pecci esiste solo una certezza: che il capoluogo romagnolo è oramai al riparo dal virus, anche se a pochi chilometri da Rimini, a Cervia, è esploso un focolaio di coronavirus dopo una serata in discoteca alle Indie e i contagiati diretti e indiretti riferiti a quell’episodio sono almeno 125.

“Abbiamo creduto e suggerito – prosegue Pecci – alla fine del lockdown lo slogan “Rimini sicura”, ci abbiamo creduto, oggi possiamo dire di avercela fatta ed allora non possiamo tacere di fronte al messaggio fuorviante della stampa. Come si può immaginare la ripresa dell’economia cittadina, se quotidianamente vengono urlati messaggi di paura che inevitabilmente condizionano in negativo il comportamento dei cittadini.

Ora è, dunque, necessario smettere con i falsi allarmismi, occorre guardare avanti ed impegnarci a sostenere l’economia nei prossimi mesi. L’Amministrazione comunale ora ha il dovere di mantenere la promessa di allungare la stagione del turismo estivo all’autunno fino a congiungerla con il periodo delle festività natalizie e capodanno.

Per fare questo occorre dare agli imprendtori la possibilità di adeguare le loro strutture alla stagione fredda, per cui l’amministrazione comunale deve decidere subito come rilasciare le autorizzazioni per gli adeguamenti strutturali degli immobili. Dobbiamo, dunque, pensare ad un autunno di crescita, la produttività deve riprendere e per aiutare la ripresa bisogna semplificare l’ipernormazione comunale che, come si sa, complica le procedure, allunga i tempi delle autorizzazioni e fa aumentare i costi della produzione.

Queste sono alcune idee dell’opposizione che guardano al dopo estate riminese. Il mito della decrescita felice del M5Stelle, incredibilmente sposata dal PD, sta portando il Paese alla rovina. Noi cercheremo con tutte le nostre forze di salvare Rimini e l’economia cittadina”.

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