Con un comunicato della responsabile provinciale del turismo, Marcella Bondoni, il Partito Democratico interviene sulla concessioni demaniali dopo le indiscrizioni relative alla bozza di Decreto legislativo di riordino della materia.
“Dopo la barzelletta del ‘mandato zero’ di Di Maio, stiamo ora assistendo al teatrino della ‘Bolkestein scusate ma ci siamo sbagliati’.
Il provvedimento proposto dal Ministro Centinaio per uscire dal pantano, in cui il Governo si è gettato, con le false promesse agli operatori balneari, circa l’uscita del mondo balenare dalla Direttiva europea, è pieno di contraddizioni.
Contraddizioni che sono il leitmotiv di un Governo ormai ‘da doppia diagnosi’.
La patologia più grave è quella della mancanza di coerenza e segue l’ incapacità di portare proposte serie, o perlomeno credibili, in sede europea.
Dopo la sbandierata e falsa garanzia passata agli operatori, di una fuoriuscita totale dalla direttiva europea, i giallo – verdi presentano una bozza, senza alcun confronto con le categorie, dove non si parla di escludere le spiagge italiane dalla Bolkestein (come promesso) ma addirittura si cerca di ridurre il numero degli operatori o imprese che potranno partecipare ai futuri bandi, peraltro in netta contraddizione con il principio degli appalti pubblici del libero mercato e concorrenza,
Si suddividono infatti i balneari d.o.c. da quelli ‘sfigati’ che avendo in subconcessione/affitto le attività, non potranno, magari dopo anni di sacrifici e investimenti, tentare di partecipare alle evidenze pubbliche.
Questa è solo una delle innumerevoli contraddizioni presenti nella bozza. La proposta non risolve affatto il problema ma aumenta l’incertezza e la precarietà di una situazione che, lo diciamo da tempo, va risolta (per non dire “schiantata”) una volta per tutte. Ricordo che la costa romagnola con i suoi 90 km di estensione di cui la Provincia di Rimini ne occupa una buona parte, vive e si sostiene sulle attività e il lavoro di tante imprese balneari e turistiche e necessita di risposte chiare e concrete.
Che dice la Parlamentare leghista, nonché operatrice del settore, che proprio sull’uscita delle spiagge dalla Bolkestein ha imperniato la sua campagna elettorale a Rimini che l’ha portata in Parlamento. Ricordiamo la posizione sua e dei suoi colleghi (18 Aprile 2018) “Gli stabilimenti balneari sono beni e non servizi” La Lega “rinnova il proprio impegno e la propria determinazione nel combattere l’ingiusta applicazione della direttiva servizi per ridare respiro e futuro alle tante famiglie che hanno investito la loro vita nel balneare”!
Cara Onorevole dimostri che la coerenza è una sua dote oppure ammetta che la sua campagna elettorale era basata su promesse che già allora si sapevano irrealizzabili.”