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Rimini. Parlano male della loro caposala in chat. Due infermiere sospese

Due infermiere di una clinica privata del riminese, sono state sospese per dieci giorni perché hanno parlato male della loro caposala in una conversazione  su WhatsApp. Le due dipendenti contestano il provvedimento e denunciano tutto in Procura. Infatti la direzione della clinica e la caposala sono venute a conoscenza del conversazione tra le due colleghe perchè un altro dipendente ha rubato il messaggio dal cellulare di una delle due infermiere e lo ha girato alla direzione ed altri dipendenti.

I fatti risalgono al 2017 quando due colleghe si scambiano battute sulla loro caposala. Si tratta di una conversazione privata, fuori dall’orario di lavoro, come hanno sostenute le due infermiere. Guardare i cellulari di altri nella clinica non è difficile in quanto vengono riposti durante l’orario di lavoro in una stanza dove hanno tutti libero accesso. Secondo la denuncia un altro dipendente ha preso il cellulare di una delle due infermiere ha copiato i messaggi della chat e li ha divulgati ad altri dipendenti ed alla caposala la quale ha preteso dei provvedimenti  disciplinari.

La Direzione distrettuale Antimafia (il reato di violazione della privacy è di loro competenza) individua l’infermiere spione, ma lui nega tutto e dice che il messaggio sul suo cellulare gli è arrivato da altri a lui sconosciuti. La DDA ha chiesto l’archiviazione ma l’avvocato delle due infermiere, Piero Venturi, ha fatto opposizione.

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