Per il fine settimana cinematografico Chiamamicitta.it consiglia Ma cosa ci dice il cervello di Riccardo Milani, che verrà proiettato al Cinema Fulgor di Rimini alle ore 16:30, 18:30 e 21:00.
Paola Cortellesi, una delle pochissime personalità del cinema italiano capaci di catalizzare a prescindere un bacino di spettatori molto considerevole (con Albanese ha toccato l’insperata soglia dei dieci milioni di Euro), torna al cinema diretta dal suo marito Riccardo Milani. Sarà interessante, al botteghino, testare se e come quello della Cortellesi sia a tutti gli effetti un divismo nel senso novecentesco del termine: sarebbe davvero una bella notizia per le future produzioni italiane, in un momento così critico per il cinema nostrano.
Protagonista della pellicola è Giovanna (Paola Cortellesi), una donna piuttosto dimessa, per non dire addirittura noiosa, che si spende parallelamente tra il lavoro al Ministero e gli impegni scolastici della sua figlia Martina. Ma dietro questa monotona e scialba facciata, si nasconde una realtà davvero (davvero?) imprevedibile: Giovanna è infatti un agente segreto, costantemente impegnato in pericolosissime missioni internazionali.
Dato che in Italia se c’è una cosa che funziona, questa è proprio l’intelligence – che dopo il duro addestramento durante il terrorismo politico degli anni Settanta e Ottanta ha continuato, anche in questi ultimi anni, a sventare numerosi pericoli per la Nazione -, forse sarebbe opportuno che qualche produttore investisse seriamente in una spy story tutta italiana, senza dover ricorrere necessariamente al genere comico.
Al di là di questa riflessione, lodevole è tuttavia lo sforzo di puntare almeno su un cinema popolare brillante, che sia al contempo e accessibile e ambiziosamente influenzato dal cinema di genere (su tutti l’action movie alla Tom Cruise di Mission: Impossible). Nel finale la macchina narrativa della commedia sociale è alimentata sempre maggiormente da cospirazioni e cacce all’uomo, e si approda a Siviglia mettendo forse troppa carne al fuoco: ma la bravura della Cortellesi, l’attualità delle tematiche trattate e le note conclusive della fortunatissima canzone Esseri umani di Marco Mengoni, cercano in qualche modo di sopperire a quelli che sono gli endemici limiti di una media produzione italiana del nostro tempo.
Edoardo Bassetti