Per Lucio Paesani una piazza di Rimini non proprio gremita. Ma dove in compenso trova la contestazione di una ragazza, quando si erge a paladino anche dei dipendenti. Una 22enne che lui zittisce bruscamente. Salvo poi scusarsi e dare tutto per sistemato.
La manifestazione denominata “Picnic” era stata convocata dal M.I.O. (Movimento Impresa Ospitalità di Confindustria) per le 19 e doveva durare fino alle 21. Alle 20, però, piazza Cavour è bell’e sgombra perchè la faccenda si sbriga in un’oretta.
Arrivano in 200 secondo la valutazione a dir poco ottimistica degli organizzatori. Per una buona mezz’ora il patron del Coconuts untrattiene gli ospiti con i consueti argomenti: “Bisogna tornare a premiare chi crea il lavoro”. “Non Amazon, queste sono distorsioni”. “Abbiamo dei magnaccia che hanno caricato la bolletta dell’energia all’inverosimile”. “Ristori? Ci danno gli spiccioli per pagare le tasse”. “Tari tassa immorale perchè è una tassa di Mario Monti. Lo conoscete tutti, chi volete libero Mario Monti o Barabba?”. E il popolo, come allora, risponde “Barabba!”. Proponendo l’inedita identificazione del professor Monti con Gesù Cristo.
Ancora: “Finalmente Conte ha collegato il cervello alla bocca. Finalmente a qualcuno di voi sono arrivati i ristori, Ma noi vogliano che i ristori siano calcolati dìsui due anni di fatturato, per vedere cosa abbiamo perso. Non ci prendete più per il c…. Noi chiediamo che si parta da una base certa. E lo chediamo anche per nostri dipendenti, quelli che una volta andavano in piazza. Adesso lo chiediamo noi per loro”.
Paesani si spiega: “Ancora non hanno individuato uno strumento per ristiarre loro, cioè per dargli la cassa integrazione, che esca fuori dalle dinamiche industriali”.
Ma a questo punto qualcuno ha da ridire. Una ragazza lo interrompe: “Il bianco! Sottolineiamo il bianco che date. E la cassa integrazione che arriva a noi qual è? E’ quello che voi ci date!”. Intendendo chiaramente che la cassa integrazione è commisurata allo stipendio regolare della busta paga “in bianco”, quando poi c’è invece del nero di cui l’ammortizzatire sociale non può tenere conto.
“Meno di quello che lo stato vi ha promesso”, risponde Paesani. Ma lei: “No, meno di quello che voi, per merito vostro..”.
“No, quando dici noi sbagli, tu non hai mai lavorato per me. Se sei venuta a disturbare ti invito a levarti dale scatole, Vai, aria sennò chiamo la polizia. Abbiamo una disturbatrice, potete allontanarla o ci pensiamo noi? Vai da un’altra parte, cretina. Ci mancava lei. Dov’è il tuo sindacato che chiama gli albergaatori schiavisti? Vergognati. Abbiamo subito sessant’anni di parole vostre”. “Ho 22 annni, posso parlare?”. “Non metto in dubbio che nel settore c’è chi paga parte in bianco parte in nero ma tu stai distrurbando, nessuno è interessato al tuo intervento”.
Lucio Paesani poi su Facebook scrive parole di scusa: “Sono tornato a casa e … nonostante il bel risultato di questa sera .. HO UN MAGONE SULLO STOMACO PER L’INCOMPRENSIONE ACCADUTA con la ragazza che era in prima fila..
mi ha detto si chiama Luna.. sono stato impulsivo.. un po’ di emozione e… ho sbagliato e NON ME NE DO PACE!
Se leggi.. se qualcuno la conosce .. CONTATTAMI!
Vorrei parlarti”.