Spettacolare apertura a Rimini della stagione estiva con il festival che presenta, da tre anni, la più creativa musica elettronica ‘globale’, proponendosi sempre di più come un catalogo ‘sonoro’ di una scena che ha definitivamente azzerato le barriere geografiche e di linguaggio artistico.
E, la prima volta nella sua storia e in Italia,ì un festival di musica elettronica è stato ‘diffuso’ nella città.
Non più soltanto ospitato negli spazi imponenti e scenograficamente suggestivi della Fiera d Rimini (all’interno della quale ha anticipato l’appuntamento con il MIR, Music Inside Rimini), ma invadendo, con i suoi suoni, le sue emozioni, le sue atmosfere, anche il centro storico della città
Entrando tra le mura medioevali di palazzi di grande valore architettonico, che, per una notte soltanto, si sono trasformate in una delle più suggestive piste da ballo del pianeta.
Il 29 aprile si è ballato a Castel Sismondo, lo splendido castello Malatestiano costruito nel 1400, alla cui progettazione contribuì Filippo Brunelleschi e nel Teatro degli Atti, ospitato all’interno di un ex convento. Spazi di grande prestigio il cui coinvolgimento testimonia la qualità della proposta artistica del Music Inside Festival e il suo forte radicamento nel territorio che lo ospita.
Una sorta di ‘prequel’, di anticipazione del giorno successivo, il 30 aprile, quando due padiglioni della Fiera sono diventati, come avviene già da tre anni, i protagonisti del Music Inside Festival
Qui, dalle 16 alle 4, si sono alternati i dj’s che, in questi anni, hanno ridefinito i confini instabili della ricerca elettronica, da Loco Dice a DJ Koze, da Ilario Alicante a Jackmaster, da Luca Agnelli a Len Faki.
Divisi tra Red Stage e Green Stage.
Una programmazione pensata come ricognizione di un universo in continua trasformazione, che a Rimini è stato rappresentato da artisti provenienti da ogni angolo del mondo, con molte star italiane, a sottolineare il rilievo che la musica legata ai club in Italia.
MUSIC INSIDE FESTIVAL è stato il primo vero anticipo d’estate, in un luogo, la Rivera Romagnola, centrale per l’evoluzione di quella che viene definita ‘Club Culture.