“Chi? Lentigione? Ma con che squadre gioca il Rimini?”.
Così ieri è stato commentato un mio post che pubblicizzava la vendita delle uova Pasquali biancorosse, prodotte e vendute dagli “Amici del Rimini calcio”, domani al Neri a margine della partita.
Il Lentigione oggi, il Pizzighettone ieri; quando ci si trova in categorie con poco appeal può capitare che uno scontro al vertice tra la capolista e una formazione in corsa per i play off possa venire scambiato per una gara di routine contro la rappresentativa di un paesello, poco o nulla al cospetto di Rimini come movimento e come città.
Eppure a Lentigione erano partiti coi favori del pronostico, il presidente Benassi aveva fatto le cose in grande fornendo mister Zattarin di una formazione importante e infarcita di giocatori ottimi per la categoria.
Savi, Galuppo, Falconeri, la vecchia conoscenza Radoi e bomber Ferrari parevano in grado di trascinare una formazione ambiziosa molto più in alto di dove si trova ora, sesta e fuori dai play off di 3 punti subito sotto al Forlì.
Imolese e Lentigione, queste erano le squadre più gettonate dagli esperti l’estate scorsa. Quindi, a dispetto dei nomi e delle città rappresentate, la vera sorpresa siamo noi del Rimini.
Tutto questo preambolo per far capire che domani un Rimini obbligato a vincere, senza se e senza ma, si troverà di fronte il peggior avversario possibile, eccezion fatta per l’Imolese seconda che arriverà al Neri prima di Pasqua.
Peggior avversario perchè il nome e la posizione in classifica possono indurre a pensare che si tratti di una squadra tra le tante, non di spessore, mentre rappresenta l’esatto contrario.
Il Lentigione è una delusa eccellente di questo campionato, che cercherà domani parziale soddisfazione rompendo le uova nel paniere alla squadra che ha sgretolato le certezze dei Reggiani vincendo la gara di andata per 2 reti a 1. Risultato che lanciò i biancorossi nell’orbita dell’alta classifica ridimensionando le ambizioni dei padroni di casa.
Con 37 gol fatti e 26 subiti il Lentigione si presenta come squadra solida ed equilibrata. L’eventuale esclusione dalla griglia dei play off renderebbe fallimentare il bilancio stagionale e questo, oltre al desiderio di vendicare la sconfitta dell’andata, rende la partita di domani tremendamente complicata per i padroni di casa.
Valutare lo stato di salute del Rimini non è così semplice, dopo la vittoria col Villabiagio pareva ormai steso il tappeto rosso verso la serie C e invece sono cominciati i patemi.
Sull’onda emozionale della vittoria di cui sopra a soli tre giorni di distanza, il Rimini sale in quel di Carpaneto ad affrontare la squadra locale in lotta per mantenere la categoria. Molto turn over, in parte studiato e in parte obbligato dallo stato dei giocatori, complica la gara dei biancorossi che pero’ vengono raggiunti nel finale solo grazie alla concessione di un rigore generoso, tutto sommato non nascono preoccupazioni eccessive.
Arriva la domenica e il derby con la Sammaurese, il Rimini sbatte la testa contro il muro eretto dagli ospiti, poche occasioni e 3 rigori più o meno evidenti non concessi, condannano i biancorossi al secondo pari consecutivo.
L’Imolese nel frattempo non sbaglia un colpo e il divario si assottiglia ,difficile non ammettere che qualche nervosismo comincia ad affiorare.
La domenica successiva si va a giocare in Toscana, la Colligiana non sembra un avversario terribile e l’ambiente sembra carico al livello giusto per tornare alla vittoria. Arrivano però neve e pioggia a congelare la voglia di rinascita dei biancorossi.
La partita viene posticipata di 7 giorni, gioca solo l’Imolese che, in maniera rocambolesca ma efficace, centra i 3 punti nella gara interna con le Correggese ed ottiene il suo obiettivo.
Il Rimini si presenta a Colle Val D’Elsa con soli 4 punti di vantaggio sull’Imolese, dopo la vittoria interna col Villabiagio erano 11 appena 15 giorni prima.
La gara con la Colligiana mostra due volti, al buon Rimini del primo tempo che va al riposo in vantaggio si contrappone un Rimini titubante e vulnerabile nella ripresa che spreca occasioni per tornare avanti e rischia addirittura la sconfitta cocente nei minuti finali.
Che Rimini vedremo domani con il Lentigione?
La squadra quadrata, tosta e a tratti spavalda che ha battuto il Villabiagio o la formazione in cerca d’autore che è andata in scena negli ultimi tre incontri?
Qui si fa l’Italia o si muore, diceva Garibaldi…
Qui si torna a vincere e si va in serie C o cominciano i guai, diciamo più modestamente noi.
Aldilà delle battute, la classifica e il momento del campionato non consentono più frenate. Domani il Rimini è chiamato a vincere per spazzare via dubbi e incertezze che stanno minando la squadra e l’ambiente.
Sarebbe bello trovare uno stadio gremito e compatto a far da giusto scenario e stimolo alla squadra. Le condizioni meteo e lo scarso appeal degli ospiti creeranno le condizioni per l’ennesimo match vissuto e gustato dagli irriducibili che non mancano e non mancheranno mai.
Capellupo ieri ha lavorato a parte, il resto del gruppo era tutto a disposizione di mister Righetti che tra oggi e domani si schiarirà le idee e deciderà la formazione con cui il Rimini tenterà di far sua questa importante gara.
L’impressione mia è che si tenterà di tornare il più possibile alla formazione che vinse col Villabiagio cercando di allontanare gli spettri, più nella testa che nelle gambe, che aleggiano dalle parti del Neri.
Vincendo domani può tornare il sorriso; la non vittoria aprirebbe scenari da testa a testa che sino a pochi giorni fa parevano plausibili solo nella mente del peggiore dei pessimisti.
Calcio di inizio, per l’ ultima volta visto che dal 25 marzo si comincerà alle 15, alle 14 e 30.
Chi può non manchi.
Forza Rimini!
Emanuele Pironi