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Rimini: “Non sapevo di aver sposato un mafioso”, reddito di cittadinanza revocato e denuncia

Sapeva che il marito fosse in carcere, ma non per mafia. E’ la tesi difensiva di una donna di 40 anni, che si è vista non solo revocare il reddito di cittadinanza, ma anche recapitare una denuncia per la quale rischia da 2 a 6 anni di reclusione.

La donna, trasferitasi a Rimini da tempo dove vive in una casa popolare con due bambini, essendo senza lavoro aveva chiesto e ottenuto il sussidio, incassando fino ad oggi 15 mensilità per circa 4 mila euro. Ma quando nel 2019 aveva compilato il modulo per richiedere il reddito, non aveva specificato che il marito era detenuto per reati di droga rientranti l’articolo 416 bis, associazione di stampo mafioso, nè che doveva scontare una quindicina d’anni di carcere. Si era sì sposata nel 2018 con quell’uomo già dietro le sbarre, ma, sostiene, senza conoscere la sua reale situazione. Presto sarebbe uscito, avrebbe raccontato lui.

La verità era venuta fuori, sempre secondo la 40enne difesa dall’avvocato Cristian Brighi, solo quando le era arrivata la denuncia. E subito aveva iniziato le pratiche divorzio, poi ottenuto.

Dunque un errore in buona fede? A stabilirlo sarà il Gup del Tribunale di Rimini che ha fissato la prima udienza per il 20 aprile 2023, accogliendo la richiesta del difensore per il rito abbreviato condizionato alla produzione documentale e all’esame dell’imputata.

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