Sono terminati i laboratori di Non congelateci il sorriso e tra improvvisazioni teatrali, avatar, stop motion i ragazzi hanno trovato parole originali per confrontarsi sul bullismo, per riconoscerlo come fenomeno che riguarda la loro età, ma anche per trovare soluzioni che siano di aiuto alle vittime ma anche ai bulli.
Come combattere il bullismo?
I bulli? Sono ragazzi deboli, incapaci di usare le proprie qualità per costruire una relazione; qualcuno fa il bullo per attirare l’attenzione, per sentirsi più forte, per essere leader.
Reagire al bullismo? Si bisogna farlo imparando a difendersi in modo giusto.
Come? Intanto non stare zitti, non girarsi dall’altra parte e dunque bisogna parlarne con i genitori o con i professori; e se una vittima ha paura di ritorsioni, devono essere gli amici a parlarne con gli adulti. Sono soluzioni molto più profonde che restituire uno spintone a chi ce l’ha dato.
Il laboratorio teatrale, come spesso accade, ha permesso loro di elaborare emozioni e di costruire un “lieto fine” a storie di prepotenza; un lieto fine che “salva anche il bullo” se impara le parole del rispetto: mi dispiace, scusa, vuoi essere mio amico?
Il rispetto, l’assunzione di responsabilità per le proprie azioni, il codice morale iniziano con l’educazione in famiglia. In questo senso Non congelateci il sorriso è stato un messaggio anche per i genitori che hanno partecipato in modo significativo ai caffè pedagogici, ricordando loro quali sono i presuppostii educativi che aiutano a tenere i figli lontani dal bullismo: incoraggiarli, aiutarli a scoprire i loro talenti; insegnare il rispetto fin dalle piccole cose; insegnare ad avere responsabilità delle proprie azioni.
“Non conGelateci il sorriso” 2019/2020
Il filo rosso della tredicesima edizione di “Non conGelateci il sorriso” è il cyberbullismo e le strategie e le azioni concrete attraverso le quali superarlo. E’, infatti, il cyberbullismo con messaggi offensivi o umilianti diffusi in chat o sui social network a farla sempre più da padrone, responsabilità forse anche dell’età sempre più bassa a partire dalla quale si maneggia uno smartphone. La fascia di età più colpita è quella che va dagli 11 ai 17 anni e a essere più prese di mira sono le appartenenti al genere femminile, bambine e ragazze.
In occasione del 41° Sigep-Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè – le classi partecipanti si scambieranno i propri elaborati e gli apprendimenti conseguiti.
Tutto tornerà poi nelle gelaterie che sostengono il progetto! Un folder conclusivo e un manifesto, infatti, proporranno le strade ideate dai ragazzi per rompere il muro del bullismo.
Le scuole coinvolte sono IC Misano, con la partecipazione del consiglio comunale dei ragazzi; IC Fermi con la scuola secondaria di primo grado e la scuola primaria Case Nuove Rimini e IC Igea con la scuola secondaria di primo grado.
Prossimo appuntamento di “Non ConGelateci il Sorriso” il 22 gennaio durante il Sigep di Italian Exhibition Group, alla Fiera di Rimini.
“Non conGelateci il sorriso” è sostenuto da Sigep, Cna e Confartigianato, Moca, Fondazione Francolini, Università degli Studi di Bologna sede di Rimini, Comune di Rimini e ha il sostegno dell’Ufficio Scolastico provinciale.