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Rimini, i nomadi vanno alla nuova Questura e a Viserba “risorgono” gli striscioni abbattuti

È di ieri la notizia che la carovana dei nomadi stanziata nel parcheggio delle Befane, dopo gli opportuni controlli da parte delle forze dell’ordine, si è trasferita nel parcheggio della cosiddetta “Nuova questura”, dove erano stanziati altri soggetti di etnia non meglio identificata.

Ebbene, come avevamo preannunciato, quell’area rientra nel fallimento della società Da.ma. e pertanto, seppur le forze dell’ordine hanno eseguito appositi controlli su chi si era precedentemente insediato, le procedure per liberare l’area medesima sono più lunghe e complesse.

Posso affermare, senza ombra di essere smentito, che se non si corre ai ripari velocemente alla chiusura controllata di via Luzzati, che da accesso all’area in questione e ad alcune abitazioni private, avremo la replica del campo di Via Islanda.

Inoltre dopo i fatti incresciosi che si sono verificati nei confronti dei cittadini di Viserba, protesta civile e pacifica riferita all’insediamento di una micro area in quella zona, che vedeva i danneggiamenti degli striscioni, posizionati in un’area privata, oggi gli stessi striscioni, abbattuti a sassate, sono tornati a gridare a gran voce il pensiero di dissenso dei cittadini.

Attestati di solidarietà o manifestazioni di condanna del vile gesto da parte del Vice Sindaco Gloria Lisi o di altri membri di questa Amministrazione non sono pervenuti al comitato spontaneo di Viserba e di ProRimini, solidarietà che i due comitati hanno invece espresso alla Vice sindaco in occasione di attacchi alla sua persona in quanto donna; si vede che la solidarietà è una merce rara e preziosa, o nel migliore dei casi qualcuno pensa che debba solo riceverla e mai darla.

Leonardo Carmine Pistillo

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