Sarà pubblicata nei prossimi giorni l’ordinanza con il quale il Comune di Rimini, nel tratto di sua competenza, adotta sperimentalmente nuovi provvedimenti per “la tutela della pubblica incolumità nelle aree adiacenti il percorso ciclo-pedonale e storico-naturalistico del fiume Marecchia”.
Ovvie le ragioni; far convivere il turismo naturalistico e l’attività venatoria attraverso disposizioni in grado di aumentare il livello di tutela e incolumità dei cittadini e dei fruitori dei percorsi naturalistici.Sono state numerose infatti le segnalazioni giunte, sia da parte di cittadini che di associazioni che delle stesse forze dell’ordine, che richiamavano l’attenzione sui problemi di sicurezza pubblica del tratto di percorso naturalistico durante la stagione venatoria. Sono stati segnalati anche episodi che hanno creato apprensione, come quello del 16 settembre scorso, già noto alle cronache, in cui era stato coinvolto un ciclista, colpito lungo il percorso da pallini sparati da un fucile da caccia.
In particolare, con la nuova ordinanza, si vieta l’esercizio venatoria in una fascia di larghezza di cinquanta metri dal percorso storico-naturalistico e l’attraversamento del percorso ciclo pedonale e camminare sullo stesso con il fucile carico.
“Si tratta di misure sperimentali – sottolinea l’assessore all’ambiente del Comune di Rimini, Anna Montini – in grado di coniugare l’attività turistica e ricreativa della sponda del Marecchia con quella venatoria. Le misure contenute nell’ordinanza non pregiudicano infatti l’esercizio della caccia ma creano le condizione per una maggiore sicurezza degli utenti del percorso ciclo pedonale. Un tratto apprezzato ed utilizzato da tanti cicloturisti, anche stranieri, con un grande potenziale paesaggistico che è nostra intenzione tutelare. Al termine del periodo sperimentale, che coincide con il termine della stagione venatoria 2018/2019, verrà fatta un’analisi con tutti gli stakeholder per valutare l’efficacia del provvedimento. L’auspicio è che anche le Amministrazioni responsabili sugli altri tratti del percorso possano adottare simili provvedimenti, armonizzando così regole, divieti e condizioni di fruibilità di questa importante risorsa storico-naturalistica”.