Con DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 6 dicembre 2016, è stata approvata la graduatoria del “ Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 maggio 2016. (17A00004) (GU Serie Generale n.4 del 5-1-2017)” .
Come si evince dall’ allegato al decreto è stata stilata una graduatoria secondo un ordine di priorità stabilito con l’ attribuzione di un punteggio.
In Italia sono 107 le province, numero che comprende anche le 14 “ Città Metropolitane” , e come è semplice verificare, hanno presentato i progetti tutti i Comuni Capoluogo di Provincia italiani, e tutte le Città Metropolitane. Quindi dal momento che Roma, Milano, Bari, Bologna, ecc… hanno presentato progetti sia come “Città Metropolitane” che come Comuni capoluoghi di Provincia, ci si ritrova con il numero dei 120 “Comuni capoluogo di Provincia ”, tutti rientranti nella graduatoria di cui si tratta: tot progetti presentati, tot progetti inseriti nella graduatoria dei 120. Ergo è stato sufficiente presentare un progetto per essere inserito “d’ ufficio” in quell’ elenco.
Il Comune di Rimini, quindi, non rappresenta nessuna eccezione e nessuna eccellenza; non ha “vinto nulla” e non è << entrato >> in nessun luogo dove invece gli altri << Comuni capoluoghi di Provincia >> non sono stati fatti entrare. E’ stato trattato né più né meno come tutti gli altri nella fase preliminare della cosiddetta “presa d’atto” della richiesta.
Il problema è stata la fase successiva della valutazione in quanto il punteggio attribuito al progetto, rappresenta, purtroppo, un “minus” nel senso che Rimini rientra tra i 12 Comuni capoluogo-Aree Metropolitane che hanno avuto “35” di valutazione e si inserisce al 102esimo posto (su 120) in graduatoria risultando escluso dal finanziamento, certo ( art. 1 comma 2 del D.P.C. M. ) solo per i primi 24 progetti, quelli che hanno ottenuto punteggi da “95” (come la Città Metropolitana di Bari, 1° in graduatoria) a “72” ( come la Città Metropolitana di Bologna, 24° in graduatoria) e come tutti gi altri comuni esclusi dovrà attendere un eventuale altro finanziamento << con le risorse che saranno successivamente disponibili >> ( art. 1 comma 3 del D.P.C.M. ).
E’ chiaro che per la nostra città ciò rappresenta un problema in ogni caso d’ affrontare immediatamente ( con l’ auspicio che il Governo riesca per il futuro a finanziare anche tutti i restanti 96 progetti presentati) perché i 18 ML richiesti ed inseriti nel piano triennale degli investimenti 2017-2019, nell’ annualità 2017 erano preordinati al “Progetto per la riqualificazione urbana e ambientale e il recupero delle vocazioni identitarie dei luoghi dell’area turistica di Rimini Nord – Bando delle Periferie” .
In buona sostanza rappresentavano “il volano” per una serie corposa di iniziative di riqualificazione urbana della zona nord della città.
Sapendo perfettamente che una partita di bilancio di quella portata non è nella disponibilità attuale della Amministrazione Comunale, è necessario valutare dove poter trovare quelle somme che possano coprire almeno l’ inizio di una serie di interventi ( magari di proseguimento di quelli realizzati nell’ annualità in corso e mi riferisco, per esempio, al ripristino del finanziamento dell’ asse viario Caprara-Serpieri-Domeniconi presente nel precedente piano triennale e non ripresentato ) che, se non servono certamente a sopperire se non in minima parte, al finanziamento non ottenuto, possano, se non altro, conferire “visibilità” ad interventi tangibili di riqualificazione nella zona Nord della città.
E’ chiaro che la sensibilità ad un approccio di questo genere deve provenire “in primis” da chi rappresenta in consiglio comunale la parte Nord della città perché, alla luce di una circostanza oggettiva come il mancato finanziamento governativo, è necessario un atto politico-amministrativo ( una variazione di bilancio) da predisporre per confezionare il “circuito”: a) studio di fattibilità progettuale; b) progetto preliminare-definitivo-esecutivo; c) reperimento risorse o nei ribassi d’asta di opere in corso ( liquidità immediata ) o in altri codici di finanziamento che necessariamente, però, dovranno comportare un inevitabile riassetto di equilibri negli interventi di opere pubbliche nelle varie parti della città, e quindi una modifica nell’ elenco triennale degli investimenti 2017-2019, approvato il mese scorso in consiglio comunale.