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Rimini: è morto Guido Lucchini scrittore dialettale riminese

E’ morto Guido Lucchini. Lo confesso, una notizia per la quale non sono riuscito a trattenere una lacrima. Lo conoscevo bene Guido, eravamo amici.

Aveva 94 anni ed era malato da tempo, di quei mali che ti colpiscono la mente e riescono a non farti ricordare chi sei. Ti porta via non solo tutti i ricordi di una vita, ma non riesci nemmeno a ricordare il nome dei tuoi figli.

La prima volta che l’ho incontrato è stato a scuola, quando il mio primo figlio frequentava le elementari, alle “Casti”. Alcune mamme gli avevano chiesto di scrivere una breve recita in dialetto per il fine anno e io sono stato “costretto” a farne parte. Da quell’inizio, stranamente, essendo io ascolano, mi chiese di far parte della sua compagnia, “E’ teatre rimnès” di cui era l’anima. Ho recitato con lui tre anni, poi la chiudemmo.

A chi me ne chiedeva il motivo rispondevo che non ero riuscito a mettermi d’accordo sull’ingaggio. “Una piada e prosciutto e una mangiata di pesce non mi bastano più!”. E lui di rimando mi diceva che recitavo talmente male che qualcuno gli aveva detto: “Se c’è quell’attore io non vengo più alle tue commedie”, e risate… In effetti ho recitato con Guido tre anni e sono riuscito ad apprezzarne le grandi qualità prima di tutto umane. Ma Guido era tutt’uno con il dialetto. Oltre quaranta commedie con cui ha vinto premi e ottenuto riconoscimenti nazionali.

Tra queste: E mat dla castlàza, La butèga ad pitron, Aspitè l’è cumè murì, La società de fiòr, E bambòz, Zvanì (Giovanni Pascoli), O la va o la spaca, Baraca e buratéin, E’ bdoc arfàt, Pòri Pantalon, Campeni in amor, Al doni de port, Bagnino Gastone, La piazèta dal purazi, La vita l’è tott una cumedia, Un uspidel tott da rid, Pori dievul, E pustein dla Barafanda, L’ultme cuntadein, Chal doni d’una volta, Mort un Pèpa séta un ent, E’ giudizie universel. Molte di queste sono state rappresentate – e si rappresentano ancora – da parte delle altre compagnie dialettali del territorio.

Nel 2012 il Comune di Rimini gli ha consegnato il “Sigismondo d’oro”.

Abitava a San Giuliano Mare, nella sua Barafonda, cui ha dedicato “Barafonda. Storie di gente alla buona”  un libro di poesie e ricordi, commedie e versi in dialetto romagnolo.
La compagnia “E’ teatre rimnes”, l’aveva fondata negli anni ’70. Guido è arrivato alla scrittura teatrale da autodidatta. Operaio presso le Officine Locomotive, si è dedicato a un’arte nata dalla passione giovanile per il cinema. Ma il dialetto e la scrittura, per lui, erano una necessità. Diceva spesso e l’ha scritto anche in una poesia:”Scriv u m’fa ste bein, e sa stàg bein a scriv”.

Ha pubblicato diversi libri tra cui ricordo: “Barafonda”,”Remin e pu piò” (1994), “Vent’anni di teatro dialettale”, “Raconta Remin, raconta”.

Il cordoglio dell’Amministrazione Comunale nel ricordo del Sindaco:

Forse nessuno come Guido Lucchini ha ricordato a Rimini e ai riminesi che dietro al miracolo della ricostruzione, della ‘capitale delle vacanze’, c’era una storia di dolore, dramma, fatica, duro lavoro.

E lo ha fatto usando il veicolo della poesia e del teatro sotto forma dialettale. Il dialetto appunto quale punto d’incontro di antico e nuovo, cifrario universale di comunicazione tra la città rasa al suolo dai bombardamenti della guerra, quella della rapidissima resurrezione dovuta ‘alle mani’ di donne e uomini poverissimi, e la Rimini di oggi.

Guido Lucchini, nelle sue commedie, ha raccontato non solo i quadri quotidiani di una vita che non c’è più, la vita agra della generazione uscita dalla distruzione bellica, ma ci ha consegnato il senso stesso di un’eredità da non disperdere: la memoria. Nella lingua dei ‘nostri’ vecchi il codice genetico della Storia e delle storie di Rimini e della Romagna: i poveracciai, i pescatori, le mamme, i personaggi della Barafonda, voci lontane sempre presenti che il poeta cresciuto nel Borgo Giuliano per 70 anni ha incessantemente animato, reso vivide, pensando fossero ancora adesso in mezzo alle strade e alle piazze della sua Rimini.

 

Nel 2012, a Guido Lucchini venne assegnato il Sigismondo d’Oro, con queste motivazioni. Per essere stato ed essere tuttora un protagonista appassionato della vita culturale riminese… Per l’amore dimostrato nei confronti della sua Città che traspare con delicatezza nelle opere che, in dialetto, descrivono luoghi da sempre carichi di simboli e attenzioni come, ad esempio, la palata e la spiaggia…  Per essere un prezioso custode della identità, delle tradizioni e della storia di Rimini che riprende con garbo e genialità nelle commedie, nelle poesie e nei libri che ha scritto nel corso di questi splendidi e lunghi anni’.

Ricordo ancora la cerimonia, con Guido emozionatissimo parlare di Rimini e del cruccio per il dialetto che ‘stava perdendo i colpi’, con la preoccupazione per i giovani che non lo parlavano né lo capivano più. C’era un tratto di malinconia e di dolcezza nelle sue opere che restituisce un pezzo vero e nascosto di Rimini, luogo vetrina per eccellenza ma che in realtà ha nel cuore un velo di tristezza. Ognuna delle sue protagoniste, ognuno dei suoi personaggi, si dibatte nelle faccende quotidiane- la povertà, l’amore, il rapporto con il coniuge, i figli, gli amici- portando dentro di sé una enorme, prorompente umanità. E’ l’umanità profonda di questa città, cinica, disincantata spesso, ma capace di slanci di altruismo, generosità, affetto senza pari. Guido è riuscito con la sua sensibilità a descrivere e a ‘contenere’ sul palco e sulle pagine di un libro questa gigantesca empatia e tolleranza di comunità, restituendocele in una lingua che è il suono eterno della nostra Storia e delle storie di tutti i giorni.

L’amministrazione comunale di Rimini si stringe intorno al dolore della famiglia, degli amici e dei conoscenti di Guido Lucchini”.

Ciao Guido. Ci mancherai

I funerali si svolgeranno mercoledì prossimo, alle 10, nella chiesa di San Giuliano del Borgo San Giuliano.

2012: Guido Lucchini mentre il Sindaco Gnassi gli consegna il Sigismondo d’Oro 

2012: con il Sigismondo d’Oro

2006: Al Mercatone Uno con Luigi Valentini

2009: Guido Lucchini e Dario Casali.

Anni ’70. E Teatro Rimnes: in basso 1. a sx Guido Lucchini. 3. da dx Liliana Santini. In 2. fila 1. a dx Franco Bucci, 4. da sx Dario Casali

Anni ’70. E Teatro Rimnes: in basso 1. a sx Guido Lucchini. Al centro in basso Dario Casali. In mezzo Liliana Santini.

Anni ’80. Coriano, vecchio Teatro Comunale: Franco Bucci, Guido Lucchini.

Guido Lucchini sul porto.

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