«Il segreto non è piacere agli altri, ma vivere come piace a te». Parte da qui il nuovo libro di Michele Marziani, “Il suono della solitudine. Piccole storie da raccontare a te stesso” (Ediciclo Editore, collana “Piccola filosofia di viaggio”), che sarà presentato venerdì 30 novembre alle 18 alla Feltrinelli di Rimini.
La solitudine scelta e voluta, «un sentiero di crinale sullo spartiacque della vita, una vertigine permanente». Secondo Marziani vivere in modo solitario aiuta ad avere meno paura del mondo, meno credulità, fa viaggiare il pensiero creativo, ci dona più libertà, più desiderio di fare le cose.
La vita solitaria, però, non è per tutti. Occorrono fortuna e buona salute («Anziani e malati stanno sempre più spesso nel mondo dei soli, non in quello dei solitari»), e soprattutto la solitudine bisogna conquistarla, essere disposti a pagarla, amarla. «Trovare il coraggio di stare in equilibrio su un abisso, su quel vuoto dove puoi precipitare in ogni attimo e finire laggiù, nel mondo dei soli, nel cuore più profondo dell’inferno».
La solitudine è un cammino su una fune, verso una vita più ricca, più autentica, per la quale vale la pena di spendersi, ma dove ogni passo va fatto con sorriso e consapevolezza.
Michele Marziani è nato a Rimini nel 1962. Dopo vent’anni di giornalismo, nel 2007 abbandona tutte le collaborazioni per dedicarsi soprattutto alla scrittura di romanzi. Ha esordito nel 2006 con “La trota ai tempi di Zorro”. Con Ediciclo ha pubblicato “Nel nome di Marco” (2013), “Umberto Dei. Biografia non autorizzata di una bicicletta” (2014) e, per la collana Piccola Filosofia di Viaggio, “Il pescatore di tempo” (2016). Sua ultima fatica letteraria, edita da Clichy, è il romanzo “La figlia del partigiano O’Connor” (2017). Il suono della solitudine. Piccole storie da raccontare a te stesso (Ediciclo Editore) è uscito in libreria il 15 novembre 2018. Si divide tra Dublino e la Valsesia, ma ha vissuto a lungo a Rimini, Milano e sul lago d’Orta.