Il riminese Andrea Bisaccioni è finalista nella Start Cup: nata nel 2000 come competizione dell’Università di Bologna, è diventata negli anni successivi la business plan competition dei Centri di ricerca e delle Università dell’Emilia-Romagna, con lo scopo di favorire la nascita di nuove imprese ad alto contenuto innovativo.
Bisaccioni ha conquistato la finale con un modalità, molto innovativa, per combattere le zanzare.
Assieme a Federico Ventura , economista come lui, il riminese ha studiato una tecnologia sostenibile sia dal punto di vista economico sia da quello ambientale, per eliminare l’insetto che tormenta le nostre estati.
Moskyp è il nome del progetto, mentre Mosquito Accopper è il primo prodotto rivolto al mercato delle amministrazioni pubbliche e dei soggetti privati che devono presidiare i propri tombini con la profilassi necessaria.
“L’idea è venuta a Andrea dopo aver lavorato tre anni ad Anthea a Rimini occupandosi degli operai che andavano a depositare le sostanze chimiche nei tombini” – racconta Federico – “ha cominciato a pensare che il modo di operare corrente fosse inefficace, inefficiente e costoso e soprattutto poco attento all’ambiente”.
“Abbiamo quindi buttato un occhio al futuro guardando al passato andando a recuperare il metodo del rame nell’acqua per uccidere le larve di zanzara, lo stesso delle generazioni prima di noi”, continua il co-founder di Moskyp.
Per mettere a punto il progetto i due fondatori hanno reclutato tre persone nell’advisor team, Monica Zanzani, Francesco Sannicandro e Alberto Bia, ingegnere meccanico per la progettazione a livello pratico. “Il rame non può essere utilizzato al momento perché affonda, ossida e una volta messo nel tombino, se piove, finisce giù nello scarico sommerso dal fango” spiega ancora Federico “il nostro invece è un dispositivo che, tramite tecnologia “batteryless”, previene l’affondamento e l’ossidazione del rame”.
Al di là di come andrà la competizione, i promotori di Moskyp sono già soddisfatti di essere arrivati fino a qui. “A noi interessa molto l’aspetto promozionale e abbiamo visto che la notizia della nostra selezione sta già girando – dice lo startupper – siamo contenti anche dello scambio che abbiamo avuto con gli altri ragazzi”.
“Dalla Start Cup ci aspettiamo di riuscire a trovare un seed ma questa esperienza ci ha dato tanto dal punto di vista della formazione, anche se sono materie che abbiamo studiato non si finisce mai di imparare – aggiunge Federico – è importante fare un bagno di umiltà: credere in se stessi va bene ma sappiamo che non è bene innamorarsi della propria idea, si rischia di fare lo sfondone”.