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Rimini, Marzio Pecci: “Il progetto del Parco del Mare progetto non esiste più”

Le dichiarazioni, rilasciate alla stampa, dall’assessore Frisoni, relative alla variazione di bilancio approvate nel consiglio comunale di Rimini di ieri giovedì 30 aprile meritano di essere confutate dato che la delibera non riguarda i lavori di ciò che avrebbe dovuto essere il Parco del Mare – inizia così la presa di posizione del capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, Marzio Pecci – cioè quel progetto riguardante: “Il ridisegno dell’arenile, del lungomare e, dove presenti, delle aree adiacenti (le cd. aree in fregio“) coinvolgendo nella riqualificazione, la prima fascia edificata prospiciente il lungomare al fine di dar vita ad un ampio parco urbano che garantisca: piena integrazione degli spazi sia tra le diverse tipologie di aree pubbliche che con quelle private …“.

Purtroppo la delibera approvata ieri riguarda la variazione di bilancio per il progetto di rifacimento del lungomare cioè un progetto di nuovo arredo urbano, falsamente chiamato Parco del Mare.

Come ben i cittadini possono vedere sul sito del comune, il Parco del Mare era un’opera che avrebbe dovuto coinvolgere il pubblico ed il privato (albergatori, comune ed operatori balneari) nella esecuzione di un progetto che avrebbe interessato quella fascia di costa riminese che va dalla battigia fino al confine con gli alberghi della prima linea.

Questo progetto non esiste più, il progetto è fallito perché il comune, sempre esoso in materia di prelievo, di canoni e diritti di superficie, ha proposto agli operatori economici coinvolti condizioni “capestro” che hanno rifiutato.

Infatti delle 155 manifestazioni di interesse, sembra, ne siano rimaste solo 8/10 di cui gran parte costituita dagli imprenditori che hanno gli immobili alberghieri, compresi nel tratto tra piazzale Kennedy e piazzale Fellini, che potrebbero acquisire le aree dal comune per ampliare le loro strutture alberghiere”, prosegue l’esponente leghista.

E’ evidente a tutti i cittadini riminesi che tale operazione non può essere approvata perché costituisce un grave pregiudizio per il patrimonio pubblico perché si consentirebbe la cementificazione dell’unico spazio verde rimasto tra piazzale Fellini e piazzale Kennedy.     

Il progetto Parco del Mare, dunque, non c’è più e per nascondere il fallimento il Sindaco e la Giunta hanno stralciato, dal progetto originario, il rifacimento del solo lungomare riminese da Miramare a Torre Pedrera.

Ora sentire l’assessore ed il sindaco parlare di Parco del Mare vuol dire comunicare falsificando la realtà. 

“Carta canta”, si diceva un tempo: basta confrontare le manifestazione di interesse depositate col progetto del lungomare attuale e richiamato dalla delibera di ieri e si ha la prova della veridicità di quanto oggi si è affermato e di quanto si è dichiarato ed interrogato in Consiglio comunale e sulla stampa.

E’ evidente che la demolizione del lungomare, per creare una passeggiata a mare, elimina la carrabilità del lungomare, crea sì un nuovo arredo urbano, ma lascia la spiaggia nella situazione attuale al pari degli alberghi della prima linea”, prosegue Marzio Pecci.

Sentire ‘spacciare’ questo progetto di arredo urbano per Parco del Mare significa offendere non solo l’intelligenza dei consiglieri di opposizione, ma di tutti i cittadini riminesi.

E’ incredibile come ancora “nessuno” chieda conto a questa amministrazione “parolaia” di tali falsificazioni ed al contrario si prodighi nel magnificare un’opera abortita.

L’unicum che aveva previsto il Parco del Mare creando il Waterfront più bello del mondo – conclude il capogruppo leghista in Consiglio Comunale – è miseramente fallito a causa dell’incapacità dell’amministrazione.

A ciò si aggiunga che l’attuale progetto di arredo urbano, seppur impreziosito di piante, di pavimentazioni in legno pregiato e di dune, apre il problema della mobilità e dei parcheggi ai quali il Sindaco e l’assessore non hanno dato ancora una soluzione adeguata.

Per concludere una domanda ce la dobbiamo porre: dovendo pensare al turismo del dopo coronavirus questa opera di rifacimento del lungomare è ancora adeguata?”.

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