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Rimini, il Maestro Gergiev: “Non chiudo il camping Maximum di Miramare e anzi lo rilancerò”

L’amministrazione comunale di Rimini aveva incontrato a fine luglio la proprietà del Camping Maximum di Miramare, contro la chiusura del quale era partita una raccolta di firme sia da parte dei campeggiatori che dei residenti della zona.

Il Comune aveva ribadito come sia interesse della comunità riminese mantenere inalterate destinazione e funzione dell’area, cioè servizi turistici. Ed aveva sottolineato, in ogni caso, come fosse indispensabile la continuità del servizio di camping.

Ora la proprietà risponde positivamente: non ha alcuna intenzione di smobilitare;,per quest’anno non c’è alcun problema e per il futuro l’idea è quella di riqualificare il camping, valorizzandolo e arricchendolo di qualità.

Il Maestro Valery Gergiev, proprietario del Camping Maximum” di Miramare, ha comunicato questi concetti in una lettera del suo legale, l’avvocato Domenico Ginex.

Il Maestro, scrive l’avvocato, «ha appreso che è stata compiuta una raccolta di firme per evitare lo “sfratto” del “Camping Maximum” di Miramare, come  noto di proprietà del Maestro.  Si tende a far apparire il preannunciato sfratto, come una decisione immotivata presa  da una proprietà che non avrebbe a cuore né l’offerta turistica della città, né il “destino” dei  lavoratori e/o gli interessi economici che il campeggio, inevitabilmente, garantisce ai commercianti  limitrofi.  Addirittura, tra le righe, si dipinge il mio cliente come soggetto che del tutto  immotivatamente richiede “di punto in bianco” la riconsegna del camping».

«La realtà è ben diversa – prosegue il legale – poiché ed innanzitutto quanto sopra non è certo frutto di una  decisione improvvisa e di questi giorni, conseguendo ad un procedimento giudiziale di rilascio  iniziato nell’ormai lontano 2012 dalla defunta signora Yoko Nagae, vedova Ceschina ed a cui il  Maestro, ben lontano in allora dal sapere che un giorno ne sarebbe stato l’erede, era totalmente  estraneo».

«Secondariamente occorre precisare che prima di attivare la via giudiziale per ottenere la riconsegna da parte della s.r.l. Rimini Camping (società “gestore” di Camping Maximum) in forza  di sentenza di rilascio emessa dal Tribunale di Rimini nel 2013,  il Maestro ha dato la propria completa disponibilità ad un accordo che,  contemperando i rispettivi interessi delle parti, portasse alla stipula di un nuovo contratto di  locazione (ovviamente al canone corrente di mercato e non a quello ormai “datato” versato  attualmente dal conduttore) o addirittura alla vendita del compendio in favore di Rimini Camping».

«Purtroppo quest’ultima non ha ritenuto di proprio interesse/convenienza giungere ad un  accordo e il Maestro, come qualsiasi altro proprietario “italiano”, non può che richiedere la  restituzione del proprio bene».

«Non solo, sempre al fine di favorire Rimini Camping ed evitare problematiche nella  stagione estiva, si è soprasseduto all’esecuzione dello sfratto, fissato per il 25.01.2018 concedendo  un ulteriore rinvio al 31.10 p.v».

«Da ultimo segnalo, poi, che la restituzione oltre che dovuta per legge, è in realtà il primo  passo che la proprietà deve porre in essere per poter dare corso alla riqualificazione dell’area di cui  trattasi, anche considerate le iniziative che l’Amministrazione per quanto noto vuole, a sua volta,  intraprendere in zona, il tutto nell’ottica di una collaborazione più ampia possibile con il Comune».

«Il Maestro, infatti, contrariamente a quanto la petizione e l’articolo di stampa di cui si  discute vorrebbero far supporre, intende essere parte attiva nello sviluppo delle attività di Rimini  così come già dimostrato con riferimento al nuovo teatro, recentemente visitato durante i lavori di  ristrutturazione, con impegno di dirigere un concerto per la sua inaugurazione. La disponibilità dell’area è dunque presupposto indifettibile per dare corso a progetti (in cui potranno essere coinvolti anche altri investitori) che portino a totale ristrutturazione e  ammodernamento della struttura in armonia con le aree circostanti».

«Questa è la realtà dei fatti- conclude la lettera – come accennato ben diversa da quella che “qualcuno”,  evidentemente per propri interessi economici, vuole far apparire, e per portarla a conoscenza di tutta la cittadinanza».

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