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Rimini, l’urlo di Greta Thunberg irrompe in Piazza Cavour, con l’incognita della “giustificazione”

L’eco dell’urlo con cui Greta Thunberg ha rotto il silenzio nelle sale del palazzo del Onu a Turtle Bay in occasione del summit sul clima ha attraversato gran parte dei continenti, degli Stati e delle città in occasione di un nuovo sciopero del clima sull’onda dell’entusiasmo dello slogan FridayForFutuere e delle migliaia dei ragazzi che già lo scorso marzo hanno attraversato in corteo centinaia di città, ripulendo strade, spiagge e scuole con i loro sacchi al seguito e i loro slogan. Da quel giorno sono passati diversi mesi ma non s’è perso l’entusiasmo. Le parole di Greta Thunberg pronunciate nella sede dell’Onu hanno sortito il loro effetto. Anche a Rimini, dove la manifestazione che ha coinvolto gli studenti delle scuole di vari ordini e gradi, ma anche insegnanti, professori, genitori e comuni cittadini, ha portato in trionfo molti slogan senza la caratteristica parata fatta di sacchi ricolmi di rifiuti, anche di dimensioni impressionati.

Ma va specificato che già nella prima mattinata di oggi molti studenti si erano ritrovati al Centro Studi di Rimini per ripulire le aiuole e le aree circostanti le scuole. In tanti anche al Parco XV Aprile, mentre diversi studenti si sono spinti fino alle spiagge. Dove sono rimasti anche oltre le 11, quando la gran parte dei manifestanti si era assembrata in Piazza Cavour per assistere agli interventi.

Fino a prova contraria quello di oggi è stato uno sciopero, al di là delle connotazioni simboliche che giorno dopo giorno intercettano sempre più sostenitori, tra i ragazzi ma anche tra gli insegnanti. Rispetto a quanto accaduto in passato però, in molti avevano caldeggiato presidi e dirigenti scolastici a giustificare gli studenti che si assenteranno da scuola nella giornata di oggi  alle iniziative di Friday for future. E un invito di fronte al quale era difficile essere indifferenti era arrivato dal neo ministro per l’istruzione Lorenzo Fioramonti e a livello più locale da Cisl Romagna.

Un intervento quello del ministro che non è passato inosservato: per molti sostenitori delle iniziative organizzate oggi giustificare l’assenza dalle scuole comprometterebbe la natura stessa dello sciopero, che troverebbe un principio fondante proprio sulla scelta di non recarsi tra i banchi (o in cattedra) per aderire a una causa ritenuta primaria.

In secondo luogo l’intervento dello stesso Fioravanti ha inevitabilmente posto di fronte a un bivio presidi e dirigenti: che fare? Difficile adottare una linea chiara e comune. Anche a Rimini, ovviamente. All’istituto Einaudi di Viserba, per esempio, la preside ha caldeggiato professori e studenti a partecipare allo sciopero e a scendere in piazza. Gli alunni, dovranno però presentarsia scuola domani mattina con la giustificazione in mano che non verrà però inserita nel computo a fine anno. La stessa cosa accadrà all’Iti e al Serpieri. 

Anche il Liceo linguistico è orientato sulla stessa linea, mentre al Marco Polo i ragazzi dovranno giustificare la loro assenza a prescindere. La stessa cosa accadrà al Liceo per le Scienze Sociali. Qui però  la dirigenza scolastica deciderà solo a fine anno se tenere conto delle assenze nel monte giornaliero che prevede al massimo 50 giorni di assenza.

A Riccione però, tira decisamente un altra aria. Sia il Liceo Scientifico Alessandro Volta che l’Alberghiero Savioli di Riccione chiederanno la giustificazione, che sarà conteggiata a fine anno. Tornando nel capoluogo, c’è anche chi rivendica la mancata partecipazione degli studenti alle manifestazioni. Sono le scuole paritarie Karis dove nessun alunno, stando a quanto riportato dalla dirigenza, avrebbe partecipato agli scioperi.

Nella tarda mattina è arrivato il plauso del Comune di Rimini per l’arrivo dei 52 bimbi della scuola di infanzia comunale La Rondine (vedi foto). E come spiegato da Palazzo Garampi in Piazza c’erano informalmente anche amministratori comunali: il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi, la vice sindaco Gloria Lisi, l’assessore all’Ambiente Anna Montini, l’assessore ai servizi educativi Mattia Morolli, che hanno incontrato tanti studenti e partecipato attivamente alle varie fasi della manifestazione: “il Comune di Rimini – ha spiegato in una nota l’amministrazione – tra i primi in Italia, ha già approvato in Consiglio comunale  l’atto con cui sposa l’invito del movimento Fridays For Future, impegnando non solo l’Amministrazione, ma nel complesso l’intera comunità riminese, a mettere in pratica comportamenti e iniziative che possano contrastare il cambiamento climatico e che conducano a una società più sostenibile dal punto di vista ambientale. Oltre a dichiarare lo stato di emergenza climatica, con l’atto approvato ad inizio settembre, il Consiglio Comunale si assume l’impegno di mettere in atto ogni iniziativa per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi e di fissare un forte obiettivo di riduzione delle emissioni di gas climalteranti per il 2030″.   

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