“Petrit Nikolli sarà ricordato come un uomo generoso, a cui la vita è stata tolta per il solo fatto di aver salvato un’altra vita, quella della nipote, schiacciata sotto il peso della violenza che quotidianamente subiva per mano del suo compagno.” Sono queste le parole pronunciate dal vicesindaco Gloria Lisa in seguito alla sentenza di omicidio di Nikolli, l’elettricista ucciso crudelmente nella serata del 25 maggio 1016 a Rivabella per mano dal “clan” del marito di suo nipote, fuggita di casa a causa delle vessazioni e delle violenze del coniuge. (http://archivio.chiamamicitta.it/rimini-chiesti-tre-ergastoli-omicidio-rivabella/)
“Petrit però era soprattutto un marito e un padre di famiglia: per questo all’indomani della sentenza che ha portato alla condannda dei tre autori del delitto consumato nel maggio del 2016, il mio pensiero va a Linda, la moglie di Petrit, la madre dei suoi quattro figli, di cui l’ultimo, Ethan Piero, nato solo dopo l’omicidio. – continua il vicesindaco – Un bimbo che non conoscerà mai il papà, ma che ha la fortuna di avere come madre una donna straordinaria, forte e coraggiosa, che in questi mesi ha stretto i denti, si è rimboccata le maniche, non si è mai arresa, nonostante sia rimasta vedova con un figlio in grembo e tre da mantenere. Una donna che non ha mai chiesto nulla, ma a cui la comunità riminese ha dato tanto, senza clamore, con quella generosità genuina di cui la nostra città sa essere capace. Per Linda, per i suoi figli, la sentenza di ieri consente di mettere un punto e di continuare a ricostruirsi una vita nella consapevolezza che giustizia è stata fatta. Ringrazio il Tribunale di Rimini anche per la celerità con cui si è arrivati a sentenza, evitando così il protrarsi di una ulteriore sofferenza“.
