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Lettera all’Italia di Andrea Gnassi. “Questo Governo fa saltare i bilanci dei Comuni”

Lettera aperta al Paese del deputato Dem Andrea Gnassi.

“Cara Italia ti scrivo, così ti distraggo un po’. Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno e in Europa la pacchia finirà. 

Succedeva solo qualche mese fa, in campagna elettorale: legittimamente la destra prometteva, legittimamente ha vinto e governa. Un contro è però fare la campagna elettorale e promettere, un conto sono i fatti e doverosamente chi è in Parlamento è chiamato oggi a fare proposte e poi valutazioni sulla Legge di Bilancio.

Lo abbiamo fatto, abbiamo presentato un pacchetto di emendamenti sugli enti locali per far correre i progetti del Pnrr apparecchiato prima dell’insediamento di questa maggioranza: progetti che cambiano le nostre città e migliorano i nostri borghi. Non giriamoci intorno, i Comuni sono il portone a cui si bussa per ogni bisogno (sociale, di povertà, di lavoro, per le imprese), escono da anni difficili fra Covid, guerra in Ucraina e crisi energetica e hanno sostenuto spese e costi per non far saltare le comunità, il Paese, la coesione sociale.

Avevamo quindi costruito un pacchetto che avrebbe avuto ricadute proprio su cittadini, povertà e imprese; per il rientro e la restituzione delle spese sostenute per non far saltare i bilanci. Per utilizzare i proventi delle alienazioni immobiliari senza incidere sulla spesa corrente così da tradurla in aiuti sul caro bollette, gli affitti.

Proposte puntuali, chirurgiche, trasversali, che non guardavano ai colori politici delle diverse amministrazioni.

In queste ore si è sentito di tutto, ma la realtà è una sola: non è stato accolto niente. Sordità assoluta. Se ne è apprezzato il merito tanto da aver approvato uno degli stessi emendamenti, salvo poi fare una retromarcia dall’Aula alla Commissione senza precedenti dicendo che era stato un errore.

Ora, non solo non solo non sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno, ma molti sindaci si ritroveranno senza aiuti, non riusciranno a intercettare i fondi europei, ma neanche a far funzionare la macchina comunale per le esigenze quotidiane

Cosa diranno ora i cittadini di Casteldelci, Pennabilli, Novafeltria, Montescudo-Montecolombo, Morciano, Tredozio, Brisighella, Casalborsetti, Longiano, Mondaino che si sono sentiti promettere un novo patto fra Stato centrale e autonomie e vicinanza per tutta la campagna elettorale e dopo fiumi di parole non ricevono mai nulla di concreto?

 

Ho fatto l’amministratore e so che il perimetro è stretto – 35 miliardi di euro di cui 21 di proroghe di misure precedenti per il caro energia – e capisco che stare all’opposizione può paradossalmente darti più margini di manovra nel contestare, ma non mi interessa. Così come non ho di certo cercato visibilità sui tg e i media da quanto è accaduto, avrei preferito aver visto approvare l’emendamento.

Avevo detto in campagna elettorale alla Romagna “lotto per te” senza guardare in faccia nessuno e a questo mi sto attenendo anche con il famoso emendamento a vantaggio di tutti i Comuni.

Al di là del fatto che chi è in maggioranza può essere costretto a obbedire agli ordini di scuderia e votare contro sindaci e cittadini (posso capire anche l’imbarazzo), mi auguro che nelle prossime battaglie si possa far fronte comune: anche perché il Governo sarà costretto a breve a riconoscere istanze e risorse agli enti locali.

Un’ultima considerazione: è chiaro a tutti che questa Legge di Bilancio figlia di errori e confusioni in nottate insonni taglia la sanità e ammicca agli evasori. Che non c’è una chiara idea di Paese e la maggioranza tenta di rispondere a micro interessi e lobby qua e là per cercare il consenso a breve, ma con un’inflazione all’11% e il taglio di risorse ai ceti più deboli tutti i nodi verranno al pettine, 

Post scriptum: non si tenti di etichettare certe decisioni come incidenti ed errori, perché, al netto delle procedure, contano le scelte politiche: per il nostro Paese, la nostra Patria, non è bello constatare che proposte ed emendamenti per i Comuni (compreso quello da 450 milioni) e l’App per i 18enni contano meno della “salva-pastrocchi” di Lotito, che vale invece 850 milioni per i debiti dello 0,1% delle società calcistiche. Il doppio dell’emendamento per i Comuni. 

E’ una scelta, lo sappiano i romagnoli, gli italiani e anche coloro che dagli stessi sono stati eletti. La destra sta con Lotito e le lobby, non con gli enti locali, i 18enni e la loro cultura. Grazie a questa maggioranza i sindaci dovranno andare a chiedere i soldi a Lotito o fare magari una squadra di Serie A per garantire l’operatività degli enti?”

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