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Rimini, l’Estate al Cinema del Fulgor chiude con Il Disprezzo di Godard

Estate al Cinema, il calendario estivo del Cinema Fulgor, volge ormai al termine e presenta il suo ultimo appuntamento nell’ambito della rassegna il Cinema ritrovato, dedicata ai grandi classici del passato restaurati dalla Cineteca di Bologna, e riproposti ogni mercoledì accompagnati da un goloso aperitivo.

A chiudere la rassegna sarà Il Disprezzo (1963) di Jean Luc Godard.

Ecco il programma:

  • 20:30 Aperitivo / Buffet
  • 21:00 Introduzione al film
  • 21:20 Proiezione de Il Disprezzo di Jean Luc Godard (Sala Federico)

Ingresso 8 euro

È possibile prenotare il biglietto presso la biglietteria del Cinema Fulgor dalle ore 21:00 fino alle ore 23:00, o chiamare lo 0541/709545 negli stessi orari (escluso il lunedì) fino ad esaurimento posti.

Lo scrittore Paul Javal vive a Roma con la moglie Camille. Gli viene chiesto dal produttore americano Jerry Prokosch di riscrivere la sceneggiatura di un film ispirato all’Odissea la cui regia è stata affidata a Fritz Lang, che Prokosch ritiene però troppo intellettuale. Il produttore è attratto da Camille: sorprendentemente Paul lascia che i due, nonostante la contrarietà di lei, possano rimanere da soli. Da questa situazione prende forma il disprezzo che Camille inizierà a provare per il marito.

Jean-Luc Godard era reduce dal clamoroso insuccesso commerciale di Les Carabiniers quando accettò di girare quest’opera, che fu uno dei film più mutilati (nella versione italiana) della storia del cinema.

Il soggetto nasce da un libro di Alberto Moravia nei cui confronti il regista rilasciò apprezzamenti contraddittori che vanno dal totale interesse alla definizione “romanzo da leggere in treno”.

Anche il casting fu contrastato, sin dall’inizio: Godard voleva Kim Novak e Frank Sinatra mentre Ponti aveva in mente la coppia Loren-Mastroianni (che in quello stesso anno avrebbe dato prova di sé in Ieri, oggi, domani); l’accettazione da parte di Brigitte Bardot mise d’accordo tutti e due, anche se poi Godard definì lapidariamente il loro rapporto con la frase: “Io non l’interessavo, lei non m’interessava”.

Edoardo Bassetti

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