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Rimini, Lega Nord contro la ‘tassa sulla salma’: “cancellare subito”

La Lega si schiera contro la tassa sulla salma.

Jacopo Morrone, segretario leghista della Romagna, commenta “l’ultimo sforzo letterario dei sindaci di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, forse non a caso diffuso oggi, proprio a ridosso dello scivolone fatto dai vertici dell’Asl Unica della Romagna che ha deciso di istituire una criticatissima ‘tassa sulla salma’. La lettera appare evidentemente vuota di contenuti, tanto è l’intento celebrativo nei confronti dell’Azienda. I troppi elogi gratuiti annullano, di fatto, l’obiettivo dei sindaci che perdono di vista la realtà. La sanità romagnola è senz’altro fatta di eccellenze, ma presenta anche tanti angoli bui, sacche di inefficienze da correggere, liste di attesa ancora lunghissime soprattutto in certe realtà, costi proibitivi e tagli di servizi e una burocratizzazione asfissiante per molte procedure che tutti conosciamo (e subiamo). E certamente i primi cittadini guadagnerebbero in credibilità se si impegnassero sul riconoscimento e sulla risoluzione di questi problemi, piuttosto che in operazioni di marketing pro Asl Unica”.

 

La tassa in questione, spiega Massimiliano Pompignoli (Ln) in un’interrogazione alla Giunta, “consiste in una tariffa di 112 euro al giorno per la permanenza dei defunti nelle camere mortuarie degli ospedali. Alle proteste dei sindaci dell’Unione Valle di Savio- che hanno valutato la tassa sproporzionata, accusando l’Ausl di voler far profitto- l’azienda ha replicato di aver messo a pagamento il servizio in quanto le camere mortuarie dovrebbero essere di competenza dei Comuni. Tuttavia, continua Pompignoli, non tutti le amministrazioni dispongono di camera mortuaria e molti si servono di quelle delle strutture ospedaliere. Certe decisioni dell’Asl Unica della Romagna – afferma il consigliere – risultano sempre più arroganti, autoreferenziali e unilaterali; questa tassa, così come annunciata, colpirà indistintamente anche famiglie economicamente deboli”. Pompignoli chiede inoltre al Governo regionale se corrisponda al vero che il pagamento della tassa sulla permanenza della salma nella camera mortuaria coinvolga solo persone decedute nella propria abitazione; in caso affermativo si correrebbe il rischio che famiglie con in casa un malato terminale richiedano all’ospedale un ricovero urgente con conseguenti disagi per malato e familiari e ulteriore aggravio di lavoro per l’ospedale.

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