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Rimini: la toccante storia di Cisse, 17enne senegalese rimasto senza gambe

Prima viveva senza gambe, camminando sulle mani, dopo l’operazione, la prima cosa che ha fatto, è stato affacciarsi alla finestra per alzarsi e guardare il mondo come se fosse la prima volta, finalmente in piedi”, è ancora commosso Maurizio Trovanelli, presidente dell’associazione “Rimetti in moto l’Africa”, quando questa mattina, nell’ufficio del Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, parla di Cisse, il giovane Senegalese (oggi diciasettenne) rimasto senza gambe in seguito ad un incidente e che grazie alle protesi ricevute in Italia è riuscito a tornare in piedi e camminare. “Cisse aveva solo tre anni – continua Trovanelli – quando, insieme al fratello, viene investito in Senegal sulla sua piccola bicicletta da un camion, che lo lascia a terra con gravissime ferite. Si salverà, ma per sopravvivere dovrà subite l’amputazione di entrambe le gambe. Da quel momento cammina solo sulle sue mani senza possibilità di alcun futuro diverso da quello di una condanna a vita, come purtroppo capita in Africa a chi non si può curare“.
In Senegal e in altri paesi africani tanti bambini soffrono perché hanno perso uno o più arti per incidenti, malattie o lesioni provocate da esplosioni o armi da fuoco in zone di guerra L’associazione riminese Rimetti in Moto L’Africa si prefigge di offrire loro assistenza logistica in Italia per poterli dotare delle necessarie protesi e la conseguente assistenza sanitaria che non e’ disponibile nel loro paese originario. Presidente dell’Associazione e ideatore del progetto è lo stesso Maurizio Trovanelli, che ha vissuto sulla sua pelle il dolore di un’amputazione di un arto, in seguito ad un incidente in moto. Da allora scatta una molla, un po’ come è successo con il famoso pilota Alex Zanardi, e dal dolore personale si passa all’impegno verso gli altri. È stato proprio grazie alla collaborazione tra l’Associazione Rimetti in moto l’Africa di Trovanelli e l’Associazione Alex Zanardi Bimbingamba che è stato possibile operare Cisse presso il centro di Ortopedia Personalizzata R.T.M. Di Budrio.
È così che, nel maggio 2014, sono arrivati in Italia tre adolescenti, Jop Amadon di Seokhaye, Sighate Khadidiatou di Ziguinchor (gemellata con Rimini) e l’allora 14enne Cisse Mamadou di Kaffrine, accolti dal Centro R.T.M. per l’avvio dell’iter sanitario (realizzazione e prove varie dei presidi ortopedici, addestramento all’uso). Cisse è il caso più grave e ha bisogno di cure continuative e ciclicamente torna a Rimini ospite della famiglia Trovanelli che grazie ai rapporti instaurati con la sua famiglia di origine e la collaborazione dei volontari dell’Associazione riesce a curare tutta la trasferta (disbrigo dei documenti di viaggio/visto, prelievo dal Senegal e rientro, vitto e alloggio in Italia, assistenza sanitaria) per farlo curare in Italia. “Cisse ora ha diciassette anni – continua Trovanelli – e studia, la sua materia preferita è la matematica, per la quale nutre una vera predisposizione e passione; l’altra passione è il cibo, va matto per gli hamburger”.

Una bella storia, toccante – commenta il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassiche dimostra sia il grande coraggio e la forza di Cisse, che il grande cuore di questa associazione riminese, di queste persone straordinarie che in un periodo di pessimismo generalizzato mettono tutte se stesse per aiutare, concretamente, chi è più in difficoltà“.

Anche il CRAL dei dipendenti del Comune di Rimini ha aderito a questo progetto umanitario devolvendo il ricavato di contributi volontari di due sue iniziative di beneficenza (Torneo Triangolare di calcio della Romagna tra amministratori e dipendenti dei Comuni di Rimini, Forlì e Cesena svoltosi il 20 giugno 2017 e la partita di calcio dipendenti Comune di Rimini e Agenzia Entrate svoltasi il 16 settembre 2017).

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