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Rimini. La Procura chiede la confisca del Cristo di Michelangelo

Capitani Pietroneno su Chiamamicitta.it aveva scritto del Crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo Buonarroti,  il 20 maggio scorso,  riassumendo una vicenda durata 40 anni.

“Tornerà in Italia, scriveva Capitani, per essere esposto nel Battistero del Duomo di Ascoli Piceno, il crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo Buonarroti finora custodito a San Marino.La Commissione per la tutela dei monumenti e le opere d’arte del Titano, anche sul parere della propria avvocatura, ha dato il via libera alla sua restituzione all’Italia.”

Come per tutte le storie degne di questo nome anche in questo caso arriva il colpo di scena all’ultimo secondo.

Il pm di Rimini  Davide Ercolani ne ha infatti chiesto la confisca al Gip del Tribunale Vinicio Cantarini in base dell’articolo 174 del decreto legislativo numero 42 del 22 gennaio 2004. Secondo l’interpretazione del sostituto procuratore, infatti, la confisca prevista per il reato di esportazione abusiva dei beni culturali va disposta anche se il privato non ha riportato alcuna condanna penale.

Il giudice deciderà in una udienza convocata per Lunedì 8 luglio. Nel caso avvenga la confisca sarà lo Stato Italiano a decidere su dove esporre il Cristo, facendo saltare l’accordo già raggiunto tra il proprietario ed il Vescovo di Ascoli.

In attesa dell’ultimo (forse) capitolo.

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