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Rimini, la Polizia di Stato e di Frontiera sale in cattedra alla scuola Borgese

Ore 10.10. In classe partono le note solenni dell’Inno alla Gioia. “La nostra casa è l’Europa, e fra pochi giorni, il 9 maggio, festeggeremo la Festa dell’Europa”. Con queste parole è incominciata una lezione incredibile, tenuta da tre insegnanti del tutto eccezionali. Questa mattina infatti gli allievi della Scuola Secondaria di Primo Grado “Borgese” hanno ricevuto la visita di tre poliziotti della Polizia di Stato e Polizia di Frontiera, che sono letteralmente saliti in cattedra, rivelandosi anche dei relatori affascinanti e capaci di tenere col fiato sospeso i ragazzi e i loro professori per quasi tre ore.

Gli ufficiali si sono prima intrattenuti all’esterno della scuola, nel cortile, con un gruppo di ragazzi, docenti ed educatori, e hanno mostrato la loro volante, le radio, le luci e l’emozione cominciava ad essere già molto palpabile.

Dopo di che gli ufficiali sono entrati in classe, ed è partita una lezione sul loro lavoro, che con la complessità della società e di questo mondo globalizzato è diventato ancora più difficile, articolato e affascinante.

“Abbiamo parlato di migrazione, dei trafficanti di esseri umani (coloro che speculano sulla disperazione di chi scappa dalla guerra) raccontano docenti e studenti – . Abbiamo parlato del traffico di cuccioli di cane, di documenti e denaro falsi. Di intercettazioni telefoniche, appostamenti, inseguimenti, pedinamenti. I ragazzi erano letteralmente avvinti, hanno fatto tantissime domande, tutte pertinenti ed estremamente calzanti. Insomma, è stata una mattina veramente indimenticabile, che ha regalato a tanti studenti la percezione di avere accanto tanti eroi positivi, sconosciuti, spesso irriconoscibili (abbiamo scoperto cosa significa lavorare “in borghese”!) che ci proteggono e che fanno un lavoro prezioso, duro e insostituibile. E abbiamo capito che se il nostro sogno è quello di diventare poliziotto, ancora una volta lo studio, seppur a volte “indigesto” e frustrante, sarà fondamentale per realizzarlo, perché i due uomini e la donna che abbiamo conosciuto erano davvero dei grandi conoscitori della storia, della geografia, delle leggi, delle lingue e istituzioni straniere, dell’informatica, della psicologia. Insomma, dei super eroi! Un grande grazie alla Polizia di Stato e alla Polizia di Frontiera dalla nostra scuola e da tutto l’IC XX Settembre. Speriamo di replicare presto!”

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