Durante la discussione sulla delibera DMC (Destination Company) la nuova struttura che si occuperà di promozione e commercializzazione turistica per il Comune di Rimini è intervenuto il capogruppo della Lega Marzio Pecci. La Lega ha votato contro la delibera ma non ha mancato di fare un appello per costituire un tavolo comune tra maggioranza ed opposizione per rilanciare il turismo del Comune di Rimini.
Questa la nota della Lega.
“Occorre che la città di Rimini e, quindi, il Sindaco, che detiene la delega al Turismo, dopo aver investito parecchi milioni per il recupero del patrimonio storico-culturale, si faccia parte attiva per vendere, ai buyer mondiali del turismo, questo splendido prodotto e far diventare Rimini “Porta di ingresso” del turismo culturale in Italia.
Occorre, dunque, attivarci per collegare Rimini con Venezia e Trieste con una nuova Autostrada per rivolgerci ai mercati dell’Europa dell’Est e dei Balcani; con l’Alta Velocità per rivolgerci al Nord Europa e, soprattutto, per collegarci con il mondo, mediante lo sviluppo dell’aeroporto di Rimini.
Su questo ultimo punto il Sindaco ha il dovere di attivare la Regione Emilia Romagna perché predisponga, nel breve tempo, un piano aeroportuale regionale affinché Rimini, considerato che l’aeroporto Marconi è al limite del traffico, possa programmare il proprio sviluppo.
Dalla maggioranza, durante la seduta consiliare, sono venute accuse agli imprenditori alberghieri ed agli operatori degli stabilimenti balneari di non investire nelle proprie attività.
Il Capogruppo della Lega ha contestato duramente queste affermazioni, perché false ed infondate, rilevando che per favorire gli investimenti degli operatori turistici, tutti, occorre che il Comune, per primo, tiri le fila della crescita e dello sviluppo perché la città di Rimini torni ad essere “polo attrattivo” del turismo come sono le isole greche per il turismo balneare e Roma, Firenze e Venezia per il turismo culturale.
Dunque il Sindaco non aspetti altro tempo e formi una squadra di volenterosi, tra maggioranza ed opposizione, perché insieme studino una struttura snella che si attivi, già nei prossimi mesi, per andare a vendere ai buyer del turismo culturale mondiale il nostro prodotto. Il turismo culturale in Italia vale 57 milioni di arrivi ed intercettarne solo il 10% significherebbe 5.700.000 arrivi che per Rimini rappresenterebbero quasi il doppio del turismo balneare. Il sogno di vedere Rimini porta di ingresso del turismo culturale è possibile. Dunque sollecitiamo le associazioni di categoria ad affiancarci in questo progetto.
Scriveremmo insieme una nuova pagina politica ed economica per Rimini”.